Era una gara da ultima spiaggia per l'Avellino, quasi da vacanza per lo Spezia. L'Avellino si aggrappa alla sua bandiera Gigi Castaldo, che a 36 anni è ancora una volta decisivo col 12esimo gol in campionato. La rete del centravanti irpino permette ai Lupi di battere i liguri, giunti al Partenio ormai prii di obiettivi di classifica, e di sperare nella salvezza senza passare per la coda playout. Dopo un primi tempo avaro di emozioni, con Gavazzi che divora la chance più grande, nella ripresa sono i tifosi biancoverdi, finalmente accorsi in massa sugli spalti, a spingere i propri giocatori a trovare la rete che vale i 3 punti. Un arbitro con poco polso permette qualche nervosismo di troppo, allunga la gara fino al 96esimo, mettendo a rischio le coronarie del Partenio. L'Avellino ora ha il destino nelle proprie mani: un successo nell'ultimo turno a Terni varrebbe la salvezza, indipendentemente dai risultati degli altri.

Primo tempo Foscarini punta sul carisma di Castaldo, affiancato sulle fasce Bidaoui e Molina, con Gavazzi e Wilmots che nelle intenzioni del tecnico dovrebbero svariare alle loro spalle. La solita emergenza difensiva costringe l'ex tecnico del Cittadella a impiegare nuovamente Ngawa terzino destro, e a rispolverare come titolare Falasco sull'out opposto. Gallo risponde con una difesa a 3, e il glorioso Gilardino a mettere paura ai corazzieri della retroguardia irpina. Proprio un paio di tocchi del Campione del Mondo, nei primi 10 minuti, fanno capire all'Avellino che lo Spezia non è venuto in gita. Dopo un quarto d'ora in cui i biancoverdi sembrano timorosi, un paio di accelerazioni di Molina accendono il Partenio. Kresic e soprattutto Migliorini prendono le misure  a Gilardino, mentre MArilungo si fa vedere poco. Corbo invece è bravo a contenere l'evanescente Bidaoui. Al 32esimo Gavazzi reclama dopo un contatto con Giani, pochi minuti dopo l'ex Sampdoria approfitta di un rimpallo a seguito di una magia di Castaldo e si trova a tu per tu con Manfredini, ma Corbo gli ostacola la conclusione e il portiere blocca facilmente. Lo Spezia risponde con un bolide di Di Francesco che sorvola la traversa di Radu.

A inizio ripresa, l'Avellino prova ad alzare il ritmo. Wilmots calcia da fuori area, Manfredini non blocca il pallone, ma è bravo  a chiudere sulla ribattuta di Bidaoui. Foscarini perde Ngawa dopo 8 minuti, e decide di inserire la seconda punta, Ardemagni. L'ingresso dell'ex bomber del Modena non alza, per almeno un quarto d'ora, la produttività dell'attacco irpino, che sbatte sempre su Giani e Terzi. Radu salva con un bel colpo di reni su un colpo di testa di Pessina, e al 76esimo, da un rilancio del portiere, nasce il gol partita. Ardemagni controlla la palla al limite dell'area, va al tiro, conclusione respinta su cui si avventa Castaldo, che anticipa tutti e batte Manfredini. Il vantaggio accende l'entusiasmo dello stadio, ma i lunghi festeggiamenti indispettiscono i giocatori dello Spezia. La gara diventa spigolosa. L'Avellino va ancora in gol all'80esimo, sempre con Castaldo che sfrutta un clamoroso errore di Manfredini su cross innocuo di Molina, ma l'arbitro annulla perché la palla era uscita dal campo prima della papera del portiere. Negli ultimi minuti sale in cattedra Radu, che cattura tutti i cross che spiovono nella propria area, fino al liberatorio triplice fischio finale.