La Società Sportiva Lazio schiaccia il Benevento Calcio, ma non senza qualche patema d'animo di troppo. Com'era capitato già contro il Sassuolo, la Lazio modella ed arrotonda il risultato di una partita nel secondo tempo, andando però ben oltre il limite del legittimo. Un risultato meritato, ma bugiardo e capzioso nella sua proporzione.
NON E' STATO FACILE
La partita sembra mettersi subito in discesa, quando Christian Puggioni decide di prendere il pallone con le mani fuori dalla sua zona di competenza. Il Benevento, già un avversario non irresistibile (specialmente fuori casa) di suo, si ritrova a dover giocare ottanta minuti allo Stadio Olimpico con un uomo in meno. E quando Ciro Immobile realizza la sua 35esima rete stagionale, la sensazione è che si vada incontro ad un pomeriggio rilassante. Sugli allori, oltre che il tifoso allo stadio (e non), deve essercisi seduta anche la Lazio. Quanto basta per permettere ad uno dei due ex, Danilo Cataldi, di pareggiare i conti, su calcio di punizione. Non impeccabile questa volta Thomas Strakosha, sebbene non vada delegittimato il grande colpo (a livello balistico) del centrocampista di Ottavia. Nemmeno il secondo tempo promette un gran bene, dato che, dopo appena sei minuti di gioco, la Lazio è incredibilmente sotto. Un altro ex di giornata, Cristiano Lombardi, si fa beffe di Patric e apparecchia il più facile dei tap-in a Guilherme. Quello che doveva essere un tranquillo pomeriggio primaverile, inizia ad assumere le connotazioni di uno strazio.
GUESS WHO BACK?
Com'è andata a finire la partita lo sappiamo tutti. La Lazio ha dilagato nella ripresa, facendo sembrare facile una partita che facile non è stata. Un risultato rotondo, che non deve però nascondere le evidenti carenze (come spesso è stato fatto quest'anno) che i novanta minuti hanno evidenziato. Il Benevento, per di più fuori casa e in dieci uomini per quasi tutta la gara, non è di certo un banco di prova sufficiente per chi punta al "calcio dei grandi". Simone Inzaghi dovrà però spiegarmi alcune cose. Il tanto vituperato Felipe Caicedo l'ha risolta un'altra volta. Si, proprio lui. Quel giocatore che, per qualche assurda gerarchia nello spogliatoio, è inammissibile schierare in campo, sebbene la sua media goal (in rapporto ai minuti giocati) sia invidiabile. I soliti mugugni da tastiera vociferavano che non fosse in grado nemmeno di giocare contro il fanalino di coda del campionato, eppure la partita ieri l'ha risolta lui. A questo punto spero che lui (così come Alessandro Murgia e Dusan Basta) partano titolari nel match di giovedì contro il Salisburgo, onde cercare di non arrivare al derby-champions col fiato corto. E' una partita troppo importante per poter essere steccata, e non vorrei rivivere i brutti ricordi rappresentati da quel famoso derby del 25 Maggio 2015. C'era ancora Pioli, per dire. Inzaghi dosi bene le forze dei suoi uomini, perchè da qui a Giugno saranno tutte finali.