Il monday night fra la Lazio e l'Hellas Verona chiuderà la venticinquesima giornata del campionato di Serie A 2017/2018. Allo Stadio Olimpico di Roma, la squadra di Simone Inzaghi è chiamata a vincere per superare l'Inter e tornare nuovamente al quarto posto. 

QUI LAZIO - ALBERTO TREQUARTISTA, LULIC INTERNO

La Lazio è attesa da un vero e proprio tour de force, ma questa volta Inzaghi non farà calcoli. Il piacentino schiererà la miglior formazione possibile. Eccezion fatta per Lucas Leiva, squalificato. Il suo posto in regia verrà ricoperto da Marco Parolo, come da previsione. Tuttavia, la novità tattica prevede l'inserimento dal primo minuto di Jordan Lukaku sulla corsia mancina, con Senad Lulic che verrà traslato come mezz'ala sinistra. Ancora panchina per Felipe Anderson, con Luis Alberto confermato trequartista alle spalle di Ciro Immobile. L'altra fascia spetterà ad Adam Marusic, con Sergej Milinkovic-Savic confermatissimo come mezz'ala destra. L'altra novità è in difesa, dove Wallace è favorito su Martin Caceres per completare la linea a tre, assieme a Stefan De Vrij e Stefan Radu, a difesa dei pali di Thomas Strakosha.

"Sventato" anche un possibile caso Anderson-bis: Luis Nani, dopo aver saltato l'allenamento di venerdì, si è presentato sul campo di Formello ed ha regolarmente svolto la seduta coi compagni. Nessun caso, quindi, il portoghese sarà a disposizione di Inzaghi e si accomoderà in panchina. Nei giorni precedenti, il campione d'Europa aveva paventato la sua insofferenza, proprio come il fantasista brasiliano, per la scarsa considerazione del tecnico, ma l'allarme sembra essere rientrato.

PROBABILE FORMAZIONE - LAZIO (3-5-1-1): Strakosha; Wallace, De Vrij, Radu; Marusic, Milinkovic, Parolo, Lulic, Lukaku; Luis Alberto; Immobile. 

​Nani in azione all'Arena Națională. Foto prelevata dal Profilo Facebook Ufficiale della S.S Lazio


QUI HELLAS - KEAN GUIDA L'ATTACCO SCALIGERO 

Sempre di difficile lettura lo schieramento tattico di Fabio Pecchia, a cui piace mischiare le proprie carte per poi presentarsi al fischio d'inizio con una formazione diversa da quella pronosticata. I veronesi dovranno fare a meno di quattro giocatori importanti, su tutti Alessio Cerci e Alex Ferrari. Oltre ovviamente a Matteo Bianchetti e Mattia Zaccagni. A difendere i pali della porta ci sarà Nicolas David Andrade, mentre la linea a quattro sarà verosimilmente composta da Romulo Souza Orestes Caldeira a destra e Mohamed Fares a sinistra. In mezzo, a chiudere il reparto con Jagoš Vuković, uno fra Samuel Souprayen (favorito) e Antonio Aldo Caracciolo. A centrocampo spazio a Simone Calzano: è lui il favorito per completare il reparto assieme a  Mattia Valoti e Marcel Buchel. Moise Kean sarà il riferimento centrale, pronto a mettere in difficoltà la retroguardia biancoceleste con la sua velocità, e ai suoi lati agiranno Ryder Matos ed uno fra Daniele Verde (favorito) e Rolando Aarons. Occhio alla posizione di Romulo, da cui dipenderà anche l'assetto tattico dell'Hellas: non è da escludere un suo spostamento a centrocampo o addirittura nel tridente d'attacco, per garantire maggiore copertura.

PROBABILE FORMAZIONE - HELLAS VERONA (4-3-3): Nìcolas; Romulo, Vuković, Souprayen, Fares; Calzano, Buchel, Valoti; Verde, Kean, Matos.

FELIPE ANDERSON ANCORA FUORI

Sembra palesarsi l'ennesima panchina stagionale per Felipe Anderson. Una scelta in linea con quella (già di per se discutibile) del match casalingo col Genoa, dove la Lazio aveva praticamente regalato un tempo al Grifone. La speranza è che questa volta la scelta di Inzaghi possa pagare, anche se la partita è di facile lettura. Il Verona verrà all'Olimpico per giocare con quasi tutti gli effettivi dietro la linea della palla, una partita sulla falsa riga di quella col Genoa, seppur meno qualità e compattezza della squadra ligure. Una decisione che non potrà di certo rasserenare il brasiliano, che si vede rispedito in panchina a quattro giorni dalla palma di migliore in campo contro lo Steaua București.

LA PERSEVERANZA DI INZAGHI

Simone lascerà nuovamente in panchina due dei suoi elementi di maggiore qualità, schierando una formazione troppo conservativa e con troppa poca qualità la davanti. Più di una volta, la Lazio quest'anno ha dimostrato di soffrire le squadre chiuse. Il 3-5-1-1 è un assetto che non paga quando sono i capitolini a dover fare la partita. Più di una volta la squadra del tecnico piacentino ha mostrato una lentezza snervante nella circolazione del pallone, lasciando così vita facile alle squadre che vengono a Roma a giocare per portare a casa un pareggio. 

Inzaghi si giocherà tanto con questa partita e una scelta sbagliata potrebbe sottoporlo ad una gogna mediatica che, fino a questo momento, ha strategicamente evitato, grazie all'infinito affetto e l'infinita stima che i tifosi laziali nutrono nei suoi confronti. Ma i bonus sono finiti, così come la pazienza della piazza romana. Un altro fallimento non sarebbe contemplato e spedirebbe anche il condottiero Inzaghi sul banco degli imputati, che farebbe bene a dimostrare di non essere finito nello stesso turbinio mentale di cui sono preda i suoi uomini. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum, caro Simone.