La Fiorentina lascia Bergamo guardando il bicchiere mezzo vuoto, perchè i punti in saccoccia potevano essere tre, se solo la squadra avesse avuto maggiore cinismo in attacco, cosa che però ormai alla Viola manca da svariate settimane. E' un film già visto, che lascia la Fiorentina nella parte destra della classifica e aumenta il rammarico per una stagione ormai inevitabilmente anonima. Al cospetto di un'avversaria stanca, reduce dalla trasferta di Europa League a Dortmund, gli uomini di Pioli hanno semplicemente svolto il compitino e portato a casa un punto che cambia sostanzialmente poco i destini della squadra.
La Fiorentina ha giocato alla pari degli orobici, anzi ai punti avrebbe meritato qualcosa in più dell'uno a uno, ma gli attaccanti hanno continuato a sbagliari l'inverosimile negli ultimi sedici metri. Nel primo tempo né il Simeone e né Gil Dias hanno approfittato degli spazi concessi dagli avversati, ma anche Falcinelli, in zona Cesarini, ha mandato in curva l’occasione per ribaltare il destino. Quella capitata sui piedi dell'ex attaccante del Sassuolo è stata un'occasione nitidissima, grida ancora vendetta quel pallone alzato sulla trasversale. Il Cholito non segna dal 5 gennaio, un'astinenza non da lui, fattore che spiega i soli 34 gol segnati dall'attacco viola in 25 partite: 1.36 a gara, troppo poco per un collettivo che seppur sia in piena ricostruzione, è partito con ambizioni europee.
Partito Babacar, Pioli continua a fare i conti con l'involuzione di Thereau, entrato in campo ieri nel cuore del secondo tempo ma lontano anni luce dall'attaccante guizzante che ha fatto le fortune dell'Udinese per diverse annate. Gil Dias è stato ancora una volta troppo fumoso, e poco efficace sottoporta. Chiesa sempre impiegato lontano dalla porta avversaria, mentre la difesa ha schricchiolato, sempre sulle palle inattive. Pioli dovrà giocoforza ritrovare il bandolo della matassa, poichè la stagione in questo momento sta prendendo una brutta piega, quella dell'anonimato. Il pareggio dell'Atleti Azzurri d'Italia è l'ottavo stagionale, ugual numero delle vittorie. Sono invece nove le sconfitte, dati alla mano non è difficile capire quanto sia deludente fino ad ora il campionato della nuova Fiorentina.
Nove anche i punti di ritardo dall'accoppiata Milan-Sampdoria, squadre ai margini della zona-Europa. Va bene la generosità, va bene il cuore, ma a questa Fiorentina manca una buona dose di qualità per rientrare nuovamente a far parte dell'èlite del calcio italiano. La partita di Bergamo ne è stato un altro esempio lampante.