Cyril Thereau, titolarissimo nella nuova Fiorentina di Pioli, ha rilasciato una lunga intervista a Radio Bruno. Queste le dichiarazioni riportate da Gianluca Di Marzio.
Per qualcuno la Fiorentina poteva fare di meglio in questa prima parte di stagione, ma Thereau dà un altro punto di vista: "Il nostro campionato è stato quello che tutti si aspettavano, dal mister ai dirigenti. Sono arrivati tanti ragazzi giovani, alle loro prime esperienze nel calcio italiano. Ci mancano forse un paio di punti, che ci avrebbero fatto più felici. Speriamo di andarceli a prendere in futuro, magari già contro la Juventus... non aver raccolto i tre punti con l'Inter è stato un rammarico, perché abbiamo creato tanto senza rischiare nulla. Siamo arrabbiati perché ci manca la vittoria contro una big, questo sarà il principale obiettivo del girone di ritorno".
Si parla molto francese tra i viola, Veretout si è affermato subito, qualche difficoltà in più per Eysseric: "Veretout sinceramente non lo conoscevo e mi ha impressionato fin dal primo giorno. Piace alla gente, è aggressivo e sa giocare con la palla fra i piedi. Le difficoltà di Eysseric sono normali, ambientarsi in questo calcio è difficile. Quando sono arrivato in Italia, dopo sei mesi ho chiesto al mio procuratore di cercarmi un'altra squadra. C'è molta tattica e serve tempo per imparare la lingua, il che è fondamentale. Come gli ho detto, lui non deve assolutamente mollare. Imparerà ad assimilare certi ritmi, perché ha grande qualità e lo dimostrerà nei prossimi sei mesi. Già nelle ultime prestazioni contro Inter e Lazio ha fatto intravedere quanto di buono fatto a Nizza".
Alla squadra di Pioli sta mancando la precisione sottoporta più che le occasioni create: "Sì, i dati lo dimostrano. Il mister è molto preciso sulle statistiche. Noi siamo la seconda squadra a tirare di più in porta e creare occasioni è la cosa più importante per un attaccante. Bisogna essere più cinici, a partire dalle esercitazioni in allenamento. L'intesa con Simeone e Chiesa cresce e poi Pioli ci aiuta esortando la squadra a giocare e pressare sempre più alta. Basterà migliorare un minimo in questo e il risultato si vedrà subito, soprattutto in termini di punti in classifica".
Thereau sembra essere migliorato nel gioco aereo, cosa normale vista la sua stazza: "Ho lavorato tanto su questo nonostante sia sempre stato bravo. Però sotto porta segno poco di testa e questo non va bene. Oggi le squadre hanno bisogno di una torre davanti, tranne il Barcellona o il Napoli che giocano palla a terra. Per esempio Simeone in questo è devastante. Quando riesce a prendere il tempo, non lascia scampo al portiere".
Nonostante non sia più giovanissimo, l'ex Udinese ha ottenuto un triennale: "Corvino mi ha detto subito che è stata la prima volta per lui. Io però avevo questo tipo di accordo con l'Atalanta e soprattutto con la Sampdoria. Poi però mi ha chiamato Pioli e allora io ho bloccato tutto, ma ho voluto lo stesso contratto. Avevo parlato già un paio di volte con i viola, sia ai tempi del Chievo che dell'Udinese. Ho sempre avuto il rammarico di non aver preso questo treno. Firenze mi è sempre piaciuta, per la bellezza del campo, dello stadio e per il calore dei tifosi. Pradè, dopo due volte che provava a prendermi, mi ha detto: "alla terza finalmente ci sono riuscito"'. Ero in treno verso Milano per firmare il contratto, poi con la chiamata di Pioli è saltato tutto".
A Benevento il siparietto con Babacar in occasione del rigore ha fatto notizia: "Era previsto che calciassi io, quindi ho preso subito la palla. Lui aveva voglia, perché aveva appena segnato e stava vivendo un momento difficile. Ma se avesse sbagliato? Poi Pioli chi lo sentiva... per fortuna ci siamo chiariti subito e la storia non è andata avanti, come invece spesso accade".
Con gli altri francesi Cyril fa anche gruppo: "Discuto molto con i francesi quando vediamo le partite di Ligue 1 insieme. Io tifo Marsiglia, Veretout Nantes, Valentine Nizza e altre due o tre squadre".
È nota la passione per Thereau per i tatuaggi: "Il primo l'ho fatto sul collo, quando avevo 22/23 anni. Mi piace proprio dal punto di vista estetico, poi ne ho approfittato per renderla anche una cosa familiare. Ho i nomi di mio figlio e dei miei cari tatuati sulla pelle".
Meno nota invece è la sua passione per l'NBA: "Delle volte faccio nottata, ma non lo diciamo. Per Cleveland-Golden State e i playoff mi sveglio anche alle 2'. Per fortuna le finali cadono durante le vacanze. Sono andato a vedere Miami dal vivo e posso dire che l'atmosfera del palazzetto è meraviglioso. Il mio idolo è Lebron James, seguo tutte le sue squadre. È un alieno".
Anche il francese è passato sotto la gestione Delneri, noto per una parlantina non sempre fluida: "Si capisce dai. Noi facevamo delle imitazioni su di lui nello spogliatoio, soprattutto Perica. Poi ogni tanto impazziva per 3,4 minuti e lì non capisci. Il suo dialetto è forte, ogni tanto lo usava anche con noi nonostante gli sforzi di non farlo".
Chiosa finale sulla lotta per l'Europa: "Siamo lì, già la partita di domenica contro la Samp sarà non decisiva ma molto importante. Poi ci sono anche Udinese, Bologna e altre. Riuscire a qualificarci nonostante tutti i cambiamenti sarebbe magnifico".