Il Milan è stato re dello scorso mercato estivo, ma in questa sessione di gennaio è destinato a rimanere a osservare che cosa faranno le altre. Massimiliano Mirabelli lo ha ripetuto in più di un’occasione e in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport ribadisce ancora una volta il concetto. In più, il d.s. rossonero torna a difendere con forza tutte le scelte che a livello tecnico la società ha portato avanti fino a questo momento.
Primo punto sviluppato: il Milan non ha speso cifre esagerate per nessuno: “Non mi sembrano cifre eccessive. Tutti considerano l’esborso complessivo, io invece invito a scorporarlo e analizzarlo. Non abbiamo strapagato nessuno e vi dirò di più: se, in pura teoria, domani mettessimo qualcuno dei nuovi sul mercato, andremmo a guadagnarci. Su chi continuo a scommettere? André Silva e Calhanoglu. Se c’è qualche operazione che non rifarei? No, li ritengo tutti giocatori validi, che formano un gruppo solido e ci danno tranquillità per il futuro. Sono lo zoccolo duro del Milan e nonostante molti di loro non stiano rendendo in base alle aspettative, a livello patrimoniale non esiste alcun flop. E poi ci si dimentica di un piccolo particolare: la nostra gestione è fatta anche di cessioni e di rinnovi. Dalle vendite abbiamo incassato una buona cifra e poi basta passare in rassegna chi ha rinnovato il contratto: Donnarumma, Suso, Cutrone, Calabria, Plizzari. Che nomi vi sembrano? Date voi un valore. Io dico che patrimonialmente è un incremento importante, la nostra è una cassaforte piena di valori. Modificare la strategia? Forse avrei meno fretta su alcune scelte gestionali”.
Mercato che in estate vedeva Montella sulla panchina rossonera. L’ex tecnico era informato ed entusiasta del lavoro della società, come ricorda ancora Mirabelli: “Con Montella, abbiamo condiviso tutto, a partire da una campagna acquisti così aggressiva, tant’è vero che ho conservato i messaggi entusiasti che mi mandava, per esempio, durante la trattativa Bonucci. Provo dispiacere per come è finita, a livello affettivo e professionale. Se avesse funzionato come avrebbe dovuto, il Milan sarebbe in Champions e lui al suo posto. Gattuso? Avevamo bisogno di dare un segnale forte ai giovani in termini di Dna milanista. Rino è stato scelto: punto. Non è stata una soluzione di ripiego, me ne assumo le responsabilità e sono felice di come sta lavorando. Occorreva passare attraverso il lavoro sodo per migliorare, con l’aggravante che era già dicembre. Ho trovato uno che lavora più di me, ce lo diciamo anche in dialetto calabrese: ‘Mi stai esaurendo’...” Infine il d.s. assicura che nessun nome arriverà a gennaio: “In entrata non faremo nulla, ve lo dico come informazione ufficiale. In uscita qualche movimento ci potrebbe essere, ma cose piccole”.