È arrivato il momento più importante dell’esperienza di Gian Piero Ventura sulla panchina della Nazionale italiana: il playoff contro la Svezia si avvicina e gli azzurri non possono permettersi alcun passo falso. Sarà importante la tenuta difensiva contro una squadra giovane e veloce, ma soprattutto è fondamentale che gli attaccanti facciano il loro dovere, visto che si gioca una sfida da dentro o fuori su andata e ritorno e ogni occasione non sfruttata può essere decisiva in negativo. Nel punto cruciale della stagione però, i bombardieri a disposizione di Ventura hanno un po’ le polveri bagnate.
Ciro Immobile sta vivendo un’annata strepitosa con la Lazio: sono già 18 le reti tra campionato ed Europa League in 15 presenze, mentre con la maglia della Nazionale è il capocannoniere dell’era Ventura con 6 centri; l’attaccante di Torre Annunziata però è reduce da un problema fisico che gli ha fatto saltare il match di Europa League contro il Nizza e la gara di campionato – poi comunque rinviata – con l’Udinese e non è al meglio. Discorso molto simile per Andrea Belotti: il Gallo è appena rientrato da un mese di stop e nelle gare contro Cagliari ed Inter ha mostrato un ritardo di condizione evidente, il che non gli garantisce un posto da titolare almeno nella partita d’andata in casa della Svezia. Ecco perché a sorpresa – ma fino a un certo punto – può approfittarne un attaccante finito ai margini del progetto Nazionale ma che sta facendo grandissime cose nella Liga spagnola con la maglia del Valencia.
Questo attaccante si chiama Simone Zaza: dopo il rigore calciato malamente alle stelle nei quarti di finale dell’Europeo francese contro la Germania lo ha posto fortemente nel mirino della critica, tanto che, da quando c’è Ventura, l’ex juventino è stato chiamato soltanto una volta, mettendo insieme solamente 10 minuti fra le partite contro il Liechtenstein e l’amichevole con la Germania a metà novembre 2016; poi, il CT ha sempre ignorato Zaza, comunque in difficoltà con la maglia del West Ham e nella seconda metà della stagione scorsa a Valencia. Ora però è tutto cambiato: l’arrivo di Marcelino ha rivitalizzato l’ambiente del Mestalla e, nonostante qualche screzio, anche il centravanti di Policoro ne ha tratto vantaggio. 9 goal in 11 presenze – solo Messi con 12 centri ha fatto meglio – che hanno contribuito al secondo posto della squadra in campionato, davanti ad Atletico e Real Madrid, oltre che alle solite prestazioni di sostanza ed intensità.
Goal, grinta e voglia di vincere, proprio quello che serve a questa Italia per affrontare al meglio la Svezia: il Mondiale è là che aspetta e gli azzurri non possono mancare all’appuntamento.