Una squadra nuova, diversa e sopratutto ancora da rodare: è questo il Sassuolo di Christian Bucchi. L'ex tecnico di Pescara e Perugia ha parlato alla vigilia del match, in programma domani alle ore 20:45, contro l'Udinese di Gigi Del Neri. Le due squadre vengono da un periodo diverso, gli emiliani hanno battuto di misura la Spal nel match del Paolo Mazza con una rete di Politano mentre i friuliani nell'ultimo scontro di campionato sono stati vittima del ciclone Juventus venendo spazzati, sia sul piano del gioco che del risultato, dalla squadra torinese in un match conclusosi sul 6-2 in favore della squadra di Allegri.
Ecco di seguito riportate le parole della guida tecnica neroverde: “La mia volontà è questa, come ho già detto da domenica deve essere cominciato il nostro campionato, dalla condizione fisica, agli stimoli giusti. Tante cose hanno rallentato i risultati e non le prestazioni. Stiamo diventando squadra a 360° prima non lo eravamo completamente, continuare sulla scia di Ferrara, agguerriti davanti e dietro, pronti a combattere e a non buttare via la palla. Il risultato per noi è sempre determinante”.
Ripartire dalla vittoria di Ferrara cancellando le prestazioni opache intercorse in questo inizio di stagione deve essere il motto della squadra neroverde la quale, a detta del tecnico, va amalgamandosi sempre più: “I progressi dal punto di vista della compattezza di squadra, la cosa che mi è piaciuta di più è stata la continuità. Piaciuto più il primo tempo rispetto al secondo, altre volte il Sassuolo aveva giocato a sprazzi con piccole pause date da mille fattori. Domenica questo non c’è stato, qualcosa abbiamo sbagliato perdendo dei palloni, siamo sempre rimasti squadra rimanendo corti e compatti. Siamo stati squadra”.
Testa al prossimo impegno, ossia un Udinese vogliosa di riscatto dopo la pesante sconfitta della Dacia Arena di cui lo stesso Bucchi fa una breve ma chiara analisi: “E’ una squadra insidiosa e ferita, è in difficoltà come lo siamo noi. Loro metteranno in campo la loro rabbia, dobbiamo rompere il loro essere prepositivi. L’Udinese è una squadra molto fisica, dovremo essere bravi nelle chiusure preventiva. Serve pazienza e calma per la giocata giusta, questo è un ulteriore step da fare. Stiamo cercando di modificare alcune vecchie abitudini. Se ci attaccano possono concederci degli spazi”.
Criticato e poco incisivo, inizio di stagione da dimenticare per Domenico Berardi. Ecco il pensiero in merito dello stesso allenatore: “E’ un giocatore che ha abituato tutti a grandissime cose, su di lui ci sono aspettative incredibili e questo è merito del suo talento. Sente il peso di dover far gol e risolvere le partite, noi da lui vogliamo quello che sta facendo in questo momento, crea sempre 3-4 occasioni da gol. Un giocatore della sua qualità farà sempre gol. Il talento verrà fuori. In questi tre mesi ho visto un uomo maturare, ha 23 anni ed è un leader per questa squadra. Fa diagonale e va in raddoppio C’è grande serenità, a Ferrara ha fatto una partita straordinaria”.
Sul rigorista: “Se c’è Domenico (Berardi, ndr) in campo, li tira lui. Se ne sbaglia dieci, va a tirare anche l’undicesimo. Il rigore non è sinonimo di gol, si può fare. Se sbaglia ci dispiace, questo non cambia le sue qualità. Quando uno ha qualità deve andare avanti”. Si chiude con l'annunciata assenza di Duncan: “Purtroppo ha avuto una brutta distorsione. Domani non è disponibile. Attendo indicazioni dallo staff medico per il suo infortunio. Stava facendo bene”.