Tutto ebbe inizio nel 1970 tramite la fusione di quello che era lo Stade Saint-Germain ed il Paris FC, da quegli anni turbolenti pieni di insidie e mutamenti sono passati diversi decenni e la situazione è radicalmente cambiata. Quella che fino ai primi anni 70' era una piccola realtà dell'ambiente calcistico parigino si è ritrovata, nel corso del tempo, ad ampliare il proprio blasone fino a diventare una delle più grandiose realtà del panorama europeo e non solo.
UN CAMMINO CHE PARTE DAL BASSO
La fusione tra quello che erano lo Stade Saint-Germain ed il Paris FC portò alla creazione di un unico club, il Paris Saint-Germain, il quale iniziò la sua avventura calcistica dalla seconda divisione. La stagione 1970/71 valse alla nuova creazione tutta parigina la promozione in prima divisione, in seguito, sotto pressione del governo locale, revocata provocando la scissione tra i due club in Paris FC, che rimase in prima divisione, e Paris Saint-Germain, costretto a ripartire dai dilettanti della terza divisione. Nel corso degli anni e di vari vicissitudini dirigenziali per quella che era la guida del club, il PSG trova la promozione nella massima serie nel giugno 1974. Gli anni passano in quel di Parigi ed i primi risultati iniziano ad intravedersi nel 1982, anno in cui i francesi conquistano dapprima la Coppa Di Francia ed in seguito, nel 1986, il primo titolo nazionale dando il via alle prime vere conquiste della squadra della capitale.
GLI ANNI 2000 E LE DIFFICOLTA' IN CAMPO E FUORI
Nonostante nei primi anni 2000 la storia del club venne colorata da giocatori quali Djorkaeff, Ronaldinho e Weah, le difficoltà in campo e non solo finirono per sommergere il club. Durante l'anno 2006 il gruppo televisivo Canal+ cedette per la cifra di 41 milioni di euro la guida del club al fondo privato Colony Capital, Butler Capital Partners e la banca statunitense Morgan Stanley. La guida del club fu presa da Cayzac che si dimise nel 2008 in favore prima di Simon Tahar ed in seguito del giornalista francese Charles Villeneuve. Per quanto concerne il calcio giocato, la situazione non era affatto delle migliori: una scampata retrocessione e pochissimi successi di rilievo portarono la squadra parigina nei bassifondi della Francia calcistica.
L'AVVENTO DEGLI SCEICCHI ED UN MERCATO IMPONENTE
La storia del PSG prende una decisiva svolta in quella che nel 2011 sarà la cessione del club al fondo d'investimenti Qatar Investment Authority che rivoluzionerà completamente l'economia ed il modo di vedere ed agire di un club mai realmente padrone dei propri mezzi e del potere calcistico nazionale. La prima ingegnosa mossa fu l'ingaggio del brasiliano Leonardo nel ruolo di direttore sportivo ed i primi acquisti orientati a rivoluzionare la rosa messa a disposizione del tecnico Kombouarè. A solcare il prato del Parco dei Principi saranno tra gli altri Salvatore Sirigu, Milan Bisevac, un giovane Blaise Matuidi e l'oneroso, in termini economici, Javier Pastore. I primi frutti della cura qatariota s'intravedono con la chiusura in testa alla classifica del girone d'andata, ma ciò non basta: viene esonerato dal proprio incarico di guida tecnica Antoine Kombaurè in favore di Carlo Ancelotti. Un arrivo di spessore e caratura internazionale che non permetterà al club di Parigi il raggiungimento del titolo in Ligue 1.
CON NASSER AL-KHELAIFI ACQUISTI DA MILLE E UNA NOTTE
Il neopresidente dei parigini, ex tennista e presidente del fondo sovrano proprietario del club, Nasser Al-Khelaifi non bada a spese per quella che è la sua creatura calcistica. La sessione di mercato estiva 2012/13 è caratterizzata dall'arrivo di giocatori del calibro di Lavezzi, Thiago Silva, Zlatan Ibrahimovich ed infine il giovane talento italiano Marco Verratti. L'impatto di una squadra così forte in un campionato dove il livello delle avversarie va sempre più affievolendosi è devastante: la vittoria della Ligue 1 è pura formalità per gli uomini di Ancelotti. Nella tanto ambita Champions League sono i catalani del Barcellona ad elimare in club francese dalla competizione ai quarti di finale. Per preparsi al meglio verso la stagione 2013/14 e per migliorare il peso offensivo dell'attacco in mano al tecnico Laurent Blanc, viene prelevato, per la cifra di 64 milioni di euro, Edinson Cavani direttamente dal Napoli. La stagione si conclude alla stregua della precedente col trionfo in territorio nazionale ed il terzo capitombolo di fila ai quarti di finale in quella per certi versi maledetta coppa dalle grandi orecchie.
IL DOMINIO NAZIONALE NON BASTA: AL VIA IL PIANO EUROPEO
Che il Paris Saint-Germain non abbia rivali concreti se non la propria forza stellare in quel che è il paesaggio calcistico francese non è di certo una novità, ma ciò non basta ne alla dirigenza ne all'organico in rosa. La stagione 2016/17 vede la sua apertura con l'avvento sulla panchina dello spagnolo Unai Emery, fresco vincitore della terza edizione d'Europa League di fila alla guida del Siviglia. In territorio nazionale è un tripudio di successi sin dalle prime battute, ma in campo europeo è lo spauracchio Barcellona a tormentare i sonni della tifoseria parigina. Gli ottavi di finale regalano un incontro che resterà nella storia del calcio moderno; l'andata, al Parco Dei Principi, finisce 4-0 per i francesi regalando certezze e titoli faraonici. Il match di ritorno sarebbe dovuto essere una pura formalità, ma non quando il pubblico del Camp Nou si trasforma nel 12esimo uomo in campo e spinge in rete all'ultimo secondo di gara un pallone spizzato da Sergi Roberto che sancisce il 6-1 finale ed il passaggio del turno in favore dei catalani. Il sogno parigino si trasforma in un incubo a tinte blaugrana.
NEYMAR-CAVANI-MBAPPE' FORMANO IL TRIO DELLE MERAVIGLIE EUROPEE
Le folli spese del fondo qatariota non si fermano più. Il doppio acquisto del brasiliano Neymar e del 18enne Mbappè direttamente dal Monaco sanciscono le due spese più onerose della storia del calcio mondiale dando il via a numerose insinuazioni e voci sulla provenienza del denaro: soldi ben spesi?
L'impatto dei due giovani calciatori completa un trio d'attacco capace d'impensierire ed imbrigliare i meccanismi tattici di ogni difesa visto l'estro e la fantasia dei due esterni e la concretezza della punta centrale Edinson Cavani. Le prime battute di questa strabilliante stagione 2017/18 consegnano al calcio mondiale una nuova big dalla quale meglio stare alla larga se non preparati ad un onda d'urto dalle proporzioni immani. Estro, fantasia, tattica, imprevedibilità e goal: l'attacco del PSG non ha eguali.
Una difesa guidata dal maestro Thiago Silva e dal fedele apprendista Marquinhos con un Dani Alves ancora voglioso di vincere ad occupare la fascia destra. Chiavi del centrocampo affidate ai piedi di Marco Verratti ed alla sua continua evoluzione fino ad arrivare allo stellare attacco, capace di trasformare partite in goleade con poche giocate. Può il PSG lottare per la conquista della Champions League? La nostra risposta è affermativa, Barcellona permettendo.