Il Derby della Madonnina è ormai alle porte: domenica sera conosceremo chi tra Inter e Milan sarà la proprietaria di Milano fino alla stracittadina di ritorno, con i nerazzurri che si presentano forti di un avvio di stagione entusiasmante mentre i rossoneri non hanno messo in mostra ciò che tutti si aspettavano, perdendo 3 partite nelle prime 7 di campionato. Nonostante i pronostici della vigilia vedano la squadra di Spalletti in vantaggio su quella di Montella, il derby è sempre una partita a sé che può nascondere insidie di ogni tipo: per questo l'Inter non deve sottovalutare il proprio avversario che non pecca di qualità e sostanza, ma solo di "inesperienza" in termini di gruppo.
Il modulo dell'Inter sarà certamente il 4-2-3-1, con qualche cambio, soprattutto in mezzo al campo: la difesa sarà quella titolare, con Dalbert dal 1' e D'Ambrosio a destra, nonostante Cancelo stia scalpitando per prendersi un posto in rosa dopo l'infortunio. Come detto, in mediana Spalletti porterà qualche novità: a far coppia con Borja Valero ci sarà quasi sicuramente Gagliardini, visto molto bene nell'ultima uscita della Nazionale contro l'Albania e riproposto in campionato per far rifiatare Vecino, reduce dal doppio impegno con l'Uruguay. Senza Brozovic, nel trio alle spalle di Icardi ci sarà obbligatoriamente Joao Mario, pronto a riprendersi l'Inter dopo le buone cose mostrate con il Portogallo. Una pazza idea potrebbe essere quella di mettere Eder da seconda punta rischiando però di buttarsi troppo in avanti.
Con questa formazione, dove può rendersi pericoloso il Milan? Se confermate anche le scelte di Montella, la zona dove l'Inter potrebbe soffrire di più, e dove ha sofferto di più nel derby d'andata dello scorso anno, è senza dubbio la fascia sinistra: Dalbert non è di certo un esperto della fase difensiva, tanto che spesso è Perisic a dover ripiegare per chiudere e per evitare situazioni scomode in zone più vicine alla porta. Contando che in quella zona dovrebbe aggirarsi anche il duo Suso-Borini, Spalletti dovrà inventarsi una marcatura stretta sui due uomini più veloci e tecnici dell'attacco rossonero, tenendo conto anche degli inserimenti di Kessié che Gagliardini dovrà oscurare, conoscendolo anche dalla scorsa avventura insieme all'Atalanta.
Proprio Gagliardini dovrà fare un lavoro extra: sarà lui l'uomo di interdizione chiamato ad attaccare il portatore di palla e a seguire gli eventuali inserimenti dei centrocampisti. Oltre a Kessié, vista l'assenza di Calhanoglu, un altro pericolo sarà Bonaventura: a differenza del turco, il 5 rossonero è bravissimo ad interpretare questo ruolo ed è in grado di dare quel pizzico in più di fantasia che al Milan è mancata negli ultimi 25 metri. Una buona mano la darà anche Borja Valero, non eccellente nella fase di recupero palla ma bravissimo a far ripartire l'azione nel caso in cui si riuscisse a strappare il possesso. Anche la difesa verrà messa a dura prova: Andre Silva sarà la prima punta, ma è un giocatore che ama svariare e farsi dare la palla sui piedi anche lontano dall'area. La coppia di centrali nerazzurra, Skriniar-Miranda, dovrà essere attenta a non abboccare ai movimenti del portoghese, facendosi portar fuori dall'area e lasciando spazio per le incursioni di Suso e dei centrocampisti, come detto in precedenza.
L'ultimo sguardo va dato alla mediana: il testa a testa Borja Valero - Biglia non passerà di certo sotto traccia. Da loro nasce il gioco delle due squadre, per questo Spalletti dovrà "seguire" l'argentino ex Lazio: difficile creare una gabbia attorno a lui, più probabile una marcatura a uomo o a zona da parte di Joao Mario in fase di non possesso, arretrando rispetto alla sua posizione naturale ma dando una grossa mano alla mediana, già chiamata agli straordinari in un match che si può decidere, almeno in buona parte, con la scelta degli interpreti e con il loro posizionamento sul campo.