Per ottenere una perfetta sinfonia serve la perfetta sintonia. Un gioco di parole e di note che portano alla composizione di uno spartito pronto a darsi battaglia tra sviolinate e reti. L'orchestra è quella tedesca, autentica corazzata del calcio mondiale guidata con sapienza ed un pizzico di sana follia dal maestro Joachim Löw.
Su quella panchina lui vi è dal 2004, partendo da vice alle spalle di Klinsmann, ed arrivando nel 2017 a staccare il pass per il Mondiale di Russia 2018 con alle spalle un palmarés composto da: tre bronzi, due europei ed uno mondiale, un argento nell'Europeo 2008 ed infine, a condire il tutto, la conquista della Confederations Cup 2017 e del tanto meritato Mondiale brasiliano del 2014. Joachim ne ha fatta parecchia di strada passando da quello ch'è stato un attaccante di dubbie qualità ad un allenatore e guida tecnica di una nazionale che della qualità fa la sua arma principale.
La sua nazionale, quella tedesca, ha fatto registrare partita dopo partita numeri impressionanti, ultimo dei quali è la chiusura con nove successi su nove gare del girone di qualificazione al Mondiale 2018 che si terrà in Russia. Per i teutonici si tratta dell'ennesima manifestazione di quella che è, un gruppo perfettamente coeso e pronto a dar filo da torcere agli avversari, i quali rimangono imbrigliati tra le ragnatele di un gioco asfissiante e concreto.
Nel girone C, sin dall'inizio, non vi è mai stata storia. Nessuna squadra è stata capace di fermare quella che è una marcia spedita verso la Russia di una Germania invalicabile sia tra le mura amiche, che in giro per il continente europeo. Le note o se preferite le reti, della nazionale tedesca sono state ben 38 in 9 gare, a fronte di 2 sole subite. Una media superiore a 4 reti a partita che testimoniano la forza inaudita di questa corazzata.
Come ciliegina sulla torta è arrivata, contro l'Irlanda Del Nord, una nona vittoria dal sapore unico visto l'impegno e la dedizione messa in campo dagli uomini di Löw, i quali come una vera e proprio orchestra ammaliano il gioco con dolci sinfonie. Il pentagramma teutonico fa affidamento sui soliti punti cardine della squadra: dal capitano Thomas Muller alle nuove leve quali Kimmich, Sanè e Werner, capaci di incantare un pubblico esigente e ricco di aspettative.
La Germania stacca così un pass per quello che sarà il ;ondiale che si terrà in terra russa nel vicino 2018 conquistando 27 punti su 27 disponibili stabilendo e macinando continuamente record.
Il prossimo obiettivo parla di bissare il successo mondiale avvenuto nel 2014, sebbene per farlo servirà riusare le stesse note e le stesse melodie viste in campo finora. Un armoniosa intesa tra i reparti di gioco e concretezza senza pari fanno della nazionale tedesca una squadra mossa da incastri, suoni, reti e note che amalgamate e giostrate nella giusta maniera dal commissario tecnico Löw danno come risultato la sinfonia della vittoria.