Il mercato della Lazio era iniziato con la consapevolezza di dover sopperire a due partenze importanti come quelle di Lucas Biglia e di Keita Balde ed al primo settembre si può dire che entrambe sono state assorbite senza grossi problemi. Gli arrivi dell'ultimo giorno hanno messo la pezza all'addio dell'attaccante senegalese, ma risultano essere distanti dai nomi che si facevano ad inizio estate e questo fa storcere il naso ad alcuni supporters.
Infatti, se Biglia è stato rimpiazzato dall'arrivo di Lucas Leiva, un giocatore di caratura internazionale e pronto a guidare il centrocampo laziale in campionato ed in Europa, l'addio di Keita, arrivato dopo un lungo tira e molla, si è rivelato più problematico. L'ex attaccante del Barcellona ha lasciato un vuoto non facilmente colmabile, sia per il suo talento, sia per la posizione che ricopriva sul campo. La Lazio ha tentato di portare a Roma giocatori come il Papu Gomez e Azmoun, ma con la tardiva cessione del senegalese ha dovuto prima ripiegare sui giovani della scuderia Mendes, Pedro Neto e Bruno Jordao, salvo poi riuscire ad ottenere il prestito con diritto di riscatto di Nani. Quello del portoghese è un profilo simile a quello di Leiva: un giocatore esperto con profilo internazionale. Tuttavia, l'ex Manchester United ha vissuto un momento calante nella sua carriera che lo ha portato a giocare in Turchia e lo scorso anno è tornato nel calcio che conta con il Valencia, con cui ha giocato 25 partite raccogliendo 5 gol ed 8 assist. Il suo carattere poco incline al compromesso e al duro lavoro potrebbe essere un problema per Inzaghi, ma se il calciatore troverà l'ambiente giusto potrà rilanciarsi definitivamente ed aiutare la Lazio a fare bene in tutte e tre le competizioni a cui parteciperà.
Leiva e Nani sono stati gli acquisti più eclatanti di questa estate laziale, ma Tare e Lotito hanno portato nella capitale altri cinque nomi. Di Neto e Jordao abbiamo già detto, due giovani che proveranno a ritagliarsi dello spazio ma difficilmente risulteranno determinanti, mentre Marusic, Di Gennaro e Caicedo potranno esserlo. Il montenegrino è stato strappato dall'Oostende per 7 milioni di euro ed è un giocatore duttile in grado di ricoprire tutta la fascia destra, sia da terzino, sia da esterno di centrocampo in pieno stile Lulic. Il suo arrivo colma la lacuna sull'out di destra dove Lukaku non da la massima affidabilità, soprattutto in fase di spinta, e Basta sembra in fase calante.
Di Gennaro è invece arrivato a parametro zero dopo lo svincolo dal Cagliari ed è la pedina giusta per sostituire Cataldi, dato in prestito al Benevento. Il centrocampista scuola Milan è un ottimo elemento per la mediana biancoceleste e si saprà far valere come prima riserva, giocandosi anche il posto da titolare in alcune occasioni. Per quanto riguarda Caicedo, invece, si tratta del giocatore che dovrà sostituire Ciro Immobile quando Inzaghi deciderà di fare del turn over. L'attaccante ecuadoregno è un giocatore estremamente fisico, ma allo stesso modo abile ad inserirsi negli spazi, anche se non si può certo definire un bomber di razza visto che è arrivato in doppia cifra solo nella stagione 2010/2011, quando giocava nel Levante.
Insomma gli arrivi sono stati molti, sette, ma sono tutti in ottica sostituzione. Ogni arrivo corrisponde o ad una cessione o a un ruolo lasciato scoperto da un giocatore ritenuto fuori dal progetto. Per questo motivo la Lazio è rimasta praticamente simile all'anno scorso e questo potrebbe essere un problema soprattutto di qualità dei sostituti, perché se l'undici titolare è di sicuro livello, non si può dire la stessa cosa di chi dovrebbe dar respiro ai titolarissimi. Per questo motivo il mercato laziale non può essere giudicato in maniera ultra positiva.