Prende l'Inter per mano, nell'inferno dell'Olimpico indica la via. Impatta la sfida, poi segna il sorpasso, regale interpretazione del 9 d'area. Mauro Icardi è il condottiero, quattro reti in due partite, anima dell'undici di Spalletti. Decisivo.
Al termine della sfida con i giallorossi, l'argentino, ai microfoni di Inter Channel, rigetta l'idea di salvatore della patria, anzi sposta l'attenzione sull'operato di gruppo, un lavoro d'insieme che trova realizzazione nelle gesta dell'ex Sampdoria. Un passo avanti considerevole rispetto allo scorso anno. L'Inter sfilacciata e individualista cede il passo a una squadra in cui ognuno porta un prezioso mattone alla causa, verso l'obiettivo comune.
"No, lo siamo tutti non solo io. Poi io devo concludere l'azione, è il mio ruolo. Siamo un bel gruppo, giochiamo da squadra cosa che l'anno scorso ci era mancata. I nuovi si stanno inserendo benissimo".
Importante, ora, sfruttare questo inizio e l'imminente sosta per completare il processo di crescita, assimilare le richieste del tecnico. La Spal attende l'Inter al rientro, partita ricca di insidie, da prendere con le pinze.
"Abbiamo fatto un ottimo ritiro estivo e siamo felici di aver fatto bene in questo avvio. Andiamo alla sosta tranquilli. Ora testa alla Spal: non sarà facile, ricordiamoci che in passato ci è capitato di perdere punti con le piccole. Non bisogna sottovalutare nulla"
Chirurgico Icardi, incisivo come pochi altri negli ultimi 16 metri. Il bomber nerazzurro conferma la sua attitudine, ma ancora una volta distoglie lo sguardo dal traguardo personale di segnature, per scrutare all'orizzonte possibili vittorie a tinte nerazzurre.
"Ho la fortuna di sbagliare poco, mi capita spesso segnare. Speriamo servano questi gol, perché l'anno scorso ne ho segnati ma poi non sono serviti".