Il nuovo acquisto della Fiorentina, il difensore centrale brasiliano Vitor Hugo, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Il classe 1991 è chiamato a sostituire Gonzalo Rodriguez, storico capitano partito questa estate verso altri lidi. E' ritornato in patria, al Club Atlético San Lorenzo de Almagro. Compito non semplice, ma che però non spaventa affatto l'ex Palmeiras: "Per me è un'esperienza nuova, ma non ho alcuna paura. Mi sto allenando bene, voglio presentarmi al massimo della forma fisica per quando saremo chiamati in campo per l'inizio del campionato".

Il brasiliano si è subito ambientato alla grande all'interno del nuovo spogliatoio. E' stato colpito in modo particolare da Chiesa, ma anche dall'allenatore Pioli: "Il ragazzo ha davvero tantissime qualità, è fortissimo, mi ha impressionato. Non vorrei mai trovarmelo di fronte da avversario. Siete sicuri che non abbia qualche discendenza brasiliana? Ha classe sudamericana. Pioli ha sempre le sue parole in testa. “Vitor mordi e scappa via”, “Vitor, destra e sinistra”, “Vitor la diagonale”. E' un piacevole martello. Io sto cercando di applicarmi al massimo, ed imparare il più possibile dai suoi insegnamenti. Lo ascolto sempre, ogni minima cosa dica. E' un professionista serio, molto preparato". Si è espresso anche riguardo alla questione Kalinic: "E' un grande attaccante, spero che resti con noi. Ha il gol nel sangue, questo tipo di attaccanti servono sempre all'interno di una squadra con obiettivi importanti".

Non si pone limiti Vitor Hugo, è chiaro il suo obiettivo in questa prima annata italiana: "Dopo aver conquistato lo scudetto e la Coppa in Brasile ora vorrei alzare qualche trofeo anche con la maglia viola. Sono a conoscenza che la Serie A è un campionato molto difficile in quanto ci sono tante squadre forti, ma noi siamo un buon gruppo e possiamo toglierci belle soddisfazioni”.

Uno degli obiettivi del nuovo difensore della Fiorentina è quello di riuscire a strappare la convocazione in Nazionale, con la Selecao: "Per me è un sogno, sin da quando ero bambino ed iniziavo a dare i primi calci al pallone, desideravo un giorno di far parte della Nazionale brasiliana e rappresentare in giro per il mondo il mio paese. Ci sono tanti campioni, la concorrenza è tanta. Non è facile, ma Firenze può essere per me un importante trampolino di lancio per conquistarmi questo traguardo che reputo l'apice della carriera di un calciatore".