Primi battiti di Inter. Uno spartito in tono minore, per diversi motivi. Gruppo ridotto, mancano i nazionali, attesi di qui a breve. Gambe pesanti, sedute fondamentali per trovare la giusta condizione. Si gioca, ma è calcio di luglio. Avversari di caratura inferiore, solo a livello tecnico. Il Wattens, serie B austriaca, è rodato, pronto per la stagione, ha quindi passo diverso. Spalletti sfrutta la scampagnata domenicale per osservare i suoi, carpire le prime risposte, specie a livello tattico. L'Inter dei primi 45 ha in sé tutti gli effettivi di spicco radunati a Brunico, la linea di difesa assomiglia a quella tipo. Non c'è Skriniar, ma Handanovic viene protetto da Miranda e Murillo. Leader il primo, interrogativo il secondo. Sul mercato il colombiano, ma Spalletti lo punge con frequenza, vuole concentrazione e giusto piglio. Con loro, Ranocchia, di ritorno dall'ennesimo prestito, beccato dal pubblico, difeso dal tecnico. In mediana, Kondogbia - stagione decisiva per il francese - e Biabiany, corsa sull'esterno. Le note liete davanti, dove si muovono Baldini e Pinamonti.
Il secondo è il fiore all'occhiello del settore giovanile, elemento di punta della Primavera, da tempo nel giro della prima squadra, attende la consacrazione tra i grandi. Il gol, rasoterra da fuori, è il biglietto da visita di un attaccante che non presenta punti deboli. Può essere il crack della stagione corrente, il vice-Icardi. L'Inter, in rodaggio, incassa poi il pari di Zangerl, anche perché nella ripresa l'ex Roma richiama sostanzialmente l'intero 11 e costruisce una sorta di Inter-2. Resta Ranocchia, sbocciano Zaniolo ed Odgaard, decide la sfida Rover. A quattro dal termine, il timbro sulla contesa.
Spalletti, al termine, si dice soddisfatto "Hanno messo in campo tutto il lavoro fatto in questi giorni, sono stati davvero bravi". Poi l'incoronazione di Pinamonti "Conosciamo tutti le qualità di Andrea, c'è solo da farlo crescere nel migliore dei modi. I bravi ragazzi arrivano sempre lontano, molto lontano"