Il caso Donnarumma in casa Milan non si è ancora placato e chissà per quanto ancora si andrà avanti a parlare, discutere, confrontarsi e scontrarsi sulla scelta del giovanissimo portiere di non rinnovare con i rossoneri. Fra le tante questioni sollevate in queste ore c'è anche quella che riguarda i rapporti che il Milan avrà con Raiola per altri due giocatori assistiti dall'agente di Donnarumma: i nomi in ballo sono quelli di Bonaventura e Abate.

Entrambi hanno Raiola come procuratore, entrambi però vengono considerati centrali nel nuovo progetto del Milan. In più non sono in una situazione contrattuale delicata come nel caso di Donnarumma. Bonaventura ha rinnovato con il Milan pochi mesi fa, quando ancora al comando c'erano Galliani e Berlusconi. Quel prolungamento, però, ha avuto anche il benestare di Fassone e Mirabelli, visto che ogni operazione doveva essere concordata a closing non ancora avvenuto. Abate, invece, ha un contratto in scadenza nel 2019 e quindi per un eventuale prolungamento ci sarà ancora tempo. A maggior ragione visto che il giocatore ha 30 anni ed è al Milan da così tante stagioni da rendere inverosimile uno scenario di scontro per una sua permanenza a Milanello. In più Montella li considera entrambi molto preziosi in vista della prossima stagione.

Ignazio Abate, zimbio.com

Nelle idee del tecnico, Abate è la prima alternativa a Conti, con il terzino dell'Atalanta che dovrebbe arrivare al Milan, nonostante le resistenze del club bergamasco emerse in questi giorni. Bonaventura, invece, è un jolly troppo prezioso per potersene privare così, a cuor leggero. Tutto potrebbe cambiare nel momento in cui dal mercato dovesse arrivare qualche offerta indecente per entrambi, ma al momento non se ne intravedono all'orizzonte. Il Milan quindi è ben contento di ripartire con loro anche nella prossima stagione. Attenzione però alla situazione legata ai rapporti che Mirabelli e Fassone vorranno intrattenere con Raiola in futuro. La sensazione è che la nuova dirigenza milanista non abbia intenzione di portarsi in casa altri giocatori assistiti dal procuratore italo-olandese, limitando così al massimo le relazioni con lui.