Ritorna a a parlare ai media il presidente della Fiorentina, Diego Della Valle, e lo fa alla testata giornalistica del Corriere della Sera. Ha rilasciato una lunga intervista, in cui ha parlato di diversi temi: politica, economia, e si è soffermato anche sulla Fiorentina, autrice, in questa stagione, di un campionato deludente, che ha visto la Viola non qualificarsi per le coppe europee, vero obiettivo della squadra alla partenza del campionato, nell'agosto scorso. Una stagione apatica, che ha fatto nascere in seno alla tifoseria proteste, contestazioni, ed addirittura abbandoni dello stadio durante le ultime partite casalinghe. Un periodo non semplice, una situazione che fa, e farà riflettere.

Nelle parole di Diego Della Valle si nota un tocco di delusione, ed alla domanda se venderà la società, risponde spedito: "Se venderemo la società? La comprai io, la Fiorentina, poi da alcuni anni mi sono completamente allontanato dalla gestione, perchè preso da altro”. E continua: “Anche se vedere le partite la domenica è una delle cose che mi crea un po' di tensione in senso assoluto, per uno come me che di tensioni non soffre quasi per niente. Mio fratello Andrea ha fatto e sta tuttora facendo salti mortali per proseguire nella gestione del club, economicamente sta compiendo dei miracoli, ha dedicato corpo ed anima alle sorti della squadra. La domanda che gli faccio è questa: dove sta il divertimento in tutto questo? Il gioco vale la candela?"

Domande che al momento faticano a trovare risposte. Perché a Firenze da mesi si discute del futuro del club, ma al momento aleggia un grosso punto interrogativo su questa situazione. La risalita dalla C2 alla Serie A, dopo il fallimento, le notti magiche della Champions League e quella finale di Coppa Italia (2014) persa contro il Napoli in una notte maledetta, terribilmente nefasta per tutto il calcio italiano. Queste, le principali tappe della recente storia della Fiorentina Diego Della Valle riflette su tutto ciò che è stato e su quello che potrebbe accadere da qui ai prossimi mesi: “Dico che è arrivato il momento di contarsi per davvero e vedere se questa pessima situazione dipende da pochi tifosi, da un gruppo di tifosi o se la città la pensa in questo modo. E poi, di conseguenza, prendere le dovute decisioni”. Work in progress, ci saranno senz'altro sviluppi riguardo a questa vicenda che tiene sulle spine tutto il popolo viola".