Tra le rivelazioni più ammalianti in stagione nel panorama calcistico italiano non può non trovare spazio Federico Chiesa. Figlio d'arte di Enrico, il classe '97 ha spiccato il volo sotto la guida di Paulo Sousa che lo ha lanciato sin dal primo istante, in una gara impegnativa come quella dello Juventus Stadium contro i campioni d'Italia. Dall'esordio alla prima ad oggi, l'esterno dai polmoni d'acciaio ha collezionato 31 presenze tra campionato e coppe con 3 goal e 3 assist all'attivo. "Un bilancio positivissimo", spiega il giocatore ai microfoni della Lega Serie A "specialmente pensando che l'anno scorso giocavo in Primavera".

"Un'esplosione del genere, in appena sei mesi, non me la sarei mai aspettata", ammette Chiesa "la prima stagione in Serie A è molto positiva, anche se c'è ancora tanto da crescere". Il calciatore, già nel giro della Nazionale Azzurra, crede ancora all'obiettivo europeo per la Fiorentina: "Due mesi fa era più difficile pensare all'Europa, ma ho sempre detto che ci credevamo e ci credo anche ora. Daremo tutto per la maglia e per i tifosi al fine di raggiungere il piazzamento europeo".

Impossibile non tirare in ballo paragoni con papà Enrico, bomber di razza con 138 goal realizzati in Serie A e con un passato nella Viola tra il 1999 e il 2002. "E' contento per me", rivela Federico "così come mia madre e i miei parenti. Lascia la parola all'allenatore, si esprime soltanto sui consigli comportamentali. Paragoni? Sono calciatore diverso da mio padre, ovviamente ammiravo il suo piede da bambino e spero un giorno di arrivare a calciare come faceva lui ma è davvero dura".