La Lazio trova un altro successo, in un altro derby, dopo aver eliminato la Roma dalla Tim Cup. Merito soprattutto di un condottiero di tutto rispetto, e non è un caso, perché la squadra di Inzaghi sta costruendo man mano dei buonissimi piazzamenti in campionato. Capolavoro tattico verrebbe da dire, visto soprattutto il forfait di Immobile dell'ultimo minuto e una formazione ridisegnata senza prime punte affidabili davanti. Le mosse di schierare Keita falso nueve e lasciare Felipe Anderson in panchina potevano sembrare alquanto azzardate, invece il tecnico si è affidato alle sue idee e alla sua filosofia per arginare la Roma.
Due derby capitolini vinti su quattro in questa stagione, e due sconfitte rimediate, di cui una ininfluente nel ritorno di Coppa Italia. Questa Lazio conferma di essere una squadra che in campo dà tutto e concede relativamente poco: formazione letale nelle ripartenze, organizzata magnificamente e con l'aggiunta di una cattiveria agonistica indotta dal mister. E dire che quest'ultimo doveva sedere in questa stagione sulla panchina della Salernitana, altra squadra del presidente Lotito. Da traghettatore si è guadagnato meritatamente la conferma di società e tifosi: ha trasformato una rosa in una squadra capace di creare grattacapi a chiunque in Serie A, in grado di adattarsi ad ogni sistema di gioco proposto, dalla difesa a tre a quella a quattro, dal tridente al centrocampo a cinque. E non è cosa da poco.
Il tecnico ha rilanciato calciatori che sembravano essere con le valigie in mano, primo su tutti lo stesso Keita. Il senegalese, esploso con Pioli, ha risentito nello scorso campionato di un calo fisico e psicologico, ma non solo, tutti ricorderete l'episodio che segnò la rottura con la società alla vigilia della trasferta di Milano contro l'Inter. Di rientro dalla Coppa d'Africa, infatti, il suo nome venne misteriosamente depennato dalla lista dei convocati, in quanto il giocatore non si presentò affatto a Formello. La situazione ora è paradossalmente opposta: elemento imprescindibile per il modulo, pedina fondamentale per le sorti della Lazio e quotazione di mercato lievitata in maniera impressionante. Inzaghi ha trovato un leader, una sicurezza, con 13 reti e 3 assist è secondo soltanto ad Immobile per quantità di realizzazioni.
Nonostante gli errori arbitrali a sfavore, ieri i biancocelesti hanno disputato un'ottima gara. Copertura maniacale degli spazi e contropiedi micidiali con gli uomini più rapidi, verticalizzazioni di Biglia, qualità nel palleggio di Milinkovic, spinta sugli esterni e compattezza di squadra. Ricetta perfetta, targata Simone Inzaghi, l'uomo-derby.