Inter-Napoli non è mai una partita come tutte le altre. Specie se a San Siro, davanti a 60.000 persone, in un momento della stagione molto particolare e delicato. Il risultato (e la prestazione) di domenica sera potrà incidere molto sul futuro prossimo di due società che ambiscono ai grandi palcoscenici. Il Napoli ha potuto gustare un antipasto di Europa che conta, grazie al doppio confronto col Real, ma il club di De Laurentiis mira a candidarsi come realtà concreta del panorama calcistico internazionale. Per questo è stato scelto Sarri, un idealista come pochi in circolazione, e grazie a quest'ultimo la politica dei giovani sta portando i risultati sperati. Morale (e situazione) opposta in casa Inter, dove a tenere banco in questi giorni è stato l'atteggiamento di alcuni giocatori, ma anche e soprattutto le vicissitudini di una società pronta a rivoluzionarsi in sede di mercato estivo. Per questi, e molteplici ulteriori motivi, Inter-Napoli non è una partita da sottovalutare, poiché il processo di crescita delle due rose passa inevitabilmente da questi grandi appuntamenti. Mertens contro Icardi, Perisic contro Insigne, Gagliardini contro Hamsik. I temi tattici sono innumerevoli quanto affascinanti, come i duelli di coppia che scalderanno il pubblico di un San Siro vestito a festa per l'occasione.

Sarri punta sornione il secondo posto, nonostante la Roma abbia interesse a vincere il derby per avvicinare la Juve e spargere un pizzico di sale sul finale di campionato. Gli azzurri potranno giocare consapevoli del risultato dell'Olimpico, aspetto che potrebbe influire non poco sul morale degli undici in campo. Pioli, dopo aver mandato in ritiro i suoi negli ultimi giorni, intende dare una sferzata alla stagione con un risultato positivo, in modo da rimettersi in discussione per un posto sulla panchina dell'Inter 2017/2018.

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Se c'è un aspetto che il Napoli deve temere, è proprio l'imprevedibilità dei nerazzurri. La squadra di Pioli, nell'arco di tutto il campionato, si è contraddistinta per la capacità di mutar pelle e atteggiamento (sia in positivo che in negativo) addirittura nell'arco della stessa partita. Ma non è tutto, spesso la voglia di rivalsa dopo innumerevoli critiche ha fornito una spinta in più ad una rosa indiscutibile sul piano tecnico, ma terribilmente fragile dal punto di vista caratteriale. La vittoria sulla Juve, tre giorni dopo la débacle col Beer Sheva, è lo specchio di una stagione che, indipendentemente dalla guida tecnica, vive di fiammate e di alti e bassi. Imprevedibilità e concentrazione saranno due fattori chiave. Concentrazione che dovrà mostrare lo stesso Napoli, se vuole davvero provare a riprendere la Roma di Spalletti. Concentrazione e attenzione fanno la differenza in queste partite, dove un approccio (positivo o negativo) alla gara può rivelarsi letale. L'Inter ferita proverà a far leva sui cali di tensione del Napoli, purtroppo una costante della gestione Sarri (si veda il 2-1 al San Paolo dello scorso campionato). Il Napoli proverà a sfruttare le fragilità di un'Inter che vive alla giornata, che ha tutto da perdere e nulla da guadagnare di fronte ad una partita simile. Avrà la meglio chi sarà più aggressivo, chi riuscirà ad imporre il ritmo senza cali di attenzione. Il Napoli in questo non ha eguali, ma la preoccupazione di Sarri riguarda proprio la tenuta dei novanta minuti, specie in quei momenti dove la partita sembra quasi ristagnare.

Il match d'andata, giocato al San Paolo e vinto dal Napoli 3-0, potrebbe non far testo, anche se la situazione in casa nerazzurra non è troppo distante da quel 2 dicembre. In quel frangente, Pioli aveva appena preso in mano una squadra spaurita e mai realmente consapevole delle proprie potenzialità, nonostante la sofferta vittoria al cardiopalma contro la Fiorentina (4-2, con i viola in dieci per gran parte della gara). Tutto sembra combaciare, ora che i nerazzurri si apprestano ad affrontare un grande esame davanti al loro pubblico, dopo un ritiro punitivo ineccepibile. Quel che è certo, è che sarà una partita entusiasmante tra due squadre votate allo spettacolo e fondamentalmente libere da ogni assillo di classifica. Il sesto posto per l'Inter sarebbe un cioccolatino salato, mentre il Napoli vorrebbe evitare i preliminari, ma anche questo scoglio potrebbe rappresentare un banco di prova importante per la crescita dei partenopei. Sarà un match giocato a ritmi tendenzialmente elevati, dove la tecnica nello stretto e la qualità dei singoli risulterà decisiva, vista la gran caratura dei protagonisti in campo. 

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Il centrocampo sarà il lucchetto da scardinare per avere la meglio. La fisicità dell'Inter contro la tecnica del Napoli. Se gli azzurri riusciranno a girar palla con la consueta velocità, Gagliardini e soci potrebbero andare in difficoltà facilmente. In quest'ottica, sarà curioso osservare le scelte di Sarri al cospetto dei muscoli e dei centimetri della mediana nerazzurra. Sarà interessante vedere se, con l'imbarazzo della scelta, verranno rispolverati gli antichi pupilli Zielinski e Diawara, oppure se l'esperienza e l'affidabilità di Jorginho e Allan prevarrà nuovamente.

Le due difese, come annunciato, potrebbero soffrire terribilmente la qualità e la rapidità dei due arsenali offensivi. I movimenti fulminei e letali di Mertens, oltre ai tagli di Callejon e alla qualità di Insigne, saranno una sfida intrigante per una retroguardia alquanto ballerina come quella nerazzurra. Di contro, il Napoli fa leva su meccanismi molto più oliati, ma che potrebbero scricchiolare di fronte al trio Icardi-Perisic-Candreva.