Il passaggio definitivo del club rossonero ai cinesi della Rossoneri Sport Investment Lux, naturalmente ha chiamato in causa alcune glorie rossonere dell'era Berlusconi, tra cui Tassotti, Baresi, Ambrosini e Capello.
Il primo a parlare è stato l'ex centrocampista del diavolo Massimo Ambrosini ai microfoni di Sky Sport: "C'è un po' di tristezza e curiosità insieme - ammette Massimo Ambrosini ai microfoni di Sky Sport -. E' un momento in cui i ricordi riaffiorano. Il mio pensiero va a tutte le persone che hanno lavorato in questa società per anni e che hanno permesso che dominasse in lungo e in largo. Immagino che possano esserci dei cambi, si parla solo di Galliani ma immagino usciranno tante persone che lavorano al Milan. La mia tristezza non può essere paragonabile a quella loro. In bocca al lupo ai nuovi. Spero che le persone che devono guidare questa società abbiano le intuizioni che hanno avuto Galliani e tutti gli altri che hanno guidato questa società per anni. Mi auguro che abbiano un progetto e delle idee chiare".
Commenta, poi, con tristezza Mauro Tassotti ai microfoni di Mediaset: "Credo che oggi sia un giorno molto triste per tanti milanisti - ha ammesso a '4-4-2' su Mediaset -. Poi magari le cose andranno anche meglio ma il fatto che non ci sia più la famiglia Berlusconi alla guida del Milan per me è triste. Capisco che questo passaggio possa anche migliorare la questione della squadra ma per i milanisti non può essere una bella giornata questa". Breve ma bello il piccolo messaggio di Franco Baresi al Presidente: "È finita un'era di un Milan vincente, competitivo, leggenda. Un ciclo difficilmente ripetibile. Grazie presidente".
C'è anche l'ex tecnico del Milan Fabio Capello che ai microfoni di Sky Sport parla del momento del Milan: "L'addio di Berlusconi al Milan? Non è un bel momento. Io devo tutto a lui, ha fatto grande il Milan - commenta Fabio Capello ai microfoni di Sky Sport - Il primo giorno ci disse che dovevamo fare grande il Milan con il calcio più spettacolare, lasciandoci a bocca aperta: fu la prima pietra per costruire il Milan che ha vinto tanto". Capello non nasconde qualche riserva sulla nuova proprietà. "Spero abbiano le risorse per competere con le inglesi, le tedesche, le spagnole e il Psg. Ad oggi non mi sembra che questo gruppo sia così forte, per arrivare al closing ci hanno messo tanto tempo mentre Suning, per esempio, ha chiuso subito dimostrando di avere risorse importanti. Speriamo per il bene del Milan che vogliano essere competitivi come i cinesi dell'Inter". Risalire la china non sarà semplice. "Le basi sono interessanti ma serve acquistare dei campioni che facciano la differenza, dei giocatori che sarà difficile acquistare perché sono già accasati. Bisogna essere bravi a essere competitivi in Italia, e quindi battere la Juve e nel prossimo futuro anche l'Inter, e poi fare la scalata in Europa e nel mondo". Poi, sulla possibilità di tornare al Milan, Capello ammette. "Sono aperto a parlare con tutti, poi bisogna vedere i progetti e cosa potrei fare. Di sicuro non l'allenatore perché non ho più l'età ma qualche consiglio magari potrei darlo".
E infine tocca al tecnico della Nazionale Italiana Ventura ai microfoni di Radio 24: "C'è un filo di tristezza per la fine dell'era Berlusconi - ha ammesso a Radio 24 nel corso della trasmissione 'Tutti Convocati' -. Credo che ci siano state tre grandi squadre negli ultimi trent'anni, molti hanno vinto, ma chi ha lasciato il segno sono l'Ajax di Cruyff, il Milan di Sacchi e di Van Basten e il Barcellona. Il Milan è una delle tre squadre che hanno fatto la storia del calcio. È evidente che tutto questo è stato possibile perché c'è stata una grande gestione, un grande allenatore e anche grandi calciatori, altrimenti non avrebbero ottenuto questi risultati".