Obiettivo mettersi alle spalle il passato, ripartire e proseguire il momento positivo in nerazzurro. Geoffrey Kondogbia, dopo un avvio decisamente complicato - condizionato anche dalle enormi aspettative che lo accompagnavano nei primi mesi italiani - è riuscito a lasciare il segno nella mediana della sua Inter. Il mediano francese ha scalato le gerarchie sotto la gestione Pioli fino ad arrivare a guadagnarsi un posto da titolare.
A margine della presentazione del proprio sito ufficiale, Kondogbia ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport, facendo il punto sulla situazione sua e dell'Inter, partendo dalle considerazioni riguardo a Pioli. “Ci ha trasmesso più fiducia in un momento difficile. Oggi tatticamente siamo più organizzati, sappiamo cosa fare in campo”, ha spiega il francese, che si è poi concentrato sul futuro del tecnico: “Sono a Milano da un anno e mezzo e so ormai come funzionano queste cose. Perdi una partita e spuntano nuovi nomi per la panchina, la lista dei giocatori che deve arrivare o di quelli che devono andarsene. Lo stesso quando vinci. Per questo dobbiamo solo focalizzarci sul campo e sul lavoro. Il resto non ci riguarda”.
In attesa di scoprire il futuro della panchina nerazzurra, il presente parla della rincorsa verso la Champions League, attualmente distante nove punti, dopo la débacle interna contro la Sampdoria: “La matematica lascia qualche speranza e abbiamo il dovere di crederci. La Champions è il nostro destino, quindi dobbiamo vincere tutte le partite che restano. Non sarà facile, ma dobbiamo focalizzarci su ogni partita”. In questa chiave sarà soprattutto il derby del 15 aprile a rappresentare un possibile punto di svolta: “Daremo tutto per vincerlo, con l'aiuto fondamentale dei tifosi”.
“Di sicuro l'Inter non è al suo posto - ha poi proseguito Kondogbia, concentrandosi sulla classifica e sul momento storico nerazzurro - ma è il nostro obiettivo portarla ai vertici. Spetta ai noi giocatori dimostrare di meritare questa maglia e fare in modo che la situazione migliori senza mai dimenticare che l'Inter è uno dei più grandi club al mondo”.
Attualmente l'ex Siviglia e Monaco è riuscito a ritagliarsi un ruolo importante come spalla di Gagliardini a centrocampo, lasciandosi indietro un momento estremamente complicato che rischiava di compromettere la sua esperienza in forza al biscione: “Oggi nel calcio si pretende tutto e subito. Le critiche ricevute penso siano dipese dal prezzo pagato, che lo stabilisce il mercato, ma credo che finora il mio sia stato un percorso normale. Ora devo dimostrare le mie vere qualità”.