I tifosi non l’hanno mai amato, fin dal suo arrivo, per via del suo passato juventino; poi negli ultimi mesi le contestazioni si sono fatte sempre più esplicite, specie dopo l’eliminazione subita in rimonta contro il Borussia Moenchengladbach in Europa League e le ultime due vittorie consecutive arrivate all’ultimo respiro sia contro il Cagliari che contro il Crotone in campionato non hanno rasserenato gli animi.
Ora la situazione sembra chiara: Paulo Sousa lascerà la Fiorentina al termine di questa stagione dopo due anni passati sulla panchina viola. Nonostante i risultati non siano stati soddisfacenti, sul portoghese si sono posati gli occhi del Borussia Dortmund. Già nella Ruhr da giocatore tra il 1996 ed il 1998 – biennio in cui vinse la Champions League nel 1997 contro la Juventus ed una Coppa Intercontinentale – Sousa potrebbe essere il sostituto di Thomas Tuchel, in procinto di trasferirsi o in Inghilterra o in Spagna, secondo la stampa.
Il vicepresidente del Borussia, Michele Puller, è stato avvistato nella giornata di ieri a Firenze, pare proprio per stabilire i primi contatti direttamente con il tecnico. Secondo Alfredo Pedullà, le parti si sarebbero anche già incontrate a cena in un albergo del capoluogo toscano e Sousa avrebbe dato la disponibilità al trasferimento. Il club giallonero vorrebbe approfittare di questa trattativa per tentare l’approccio anche per un giocatore della Fiorentina che interessa non poco ai tedeschi, ossia Nikola Kalinic, molto legato al tecnico: dopo l’affare saltato con il Tianjin Quanjan, la Fiorentina però non vorrà fare sconti sul prezzo del cartellino, ma ogni discorso sarà poi rimandato per giugno.
Pantaleo Corvino dovrà invece cominciare subito a cercare il profilo adatto a sedersi sulla panchina viola nella prossima stagione. L’idea più forte è quella che conduce ad Eusebio Di Francesco, già monitorato da tempo, mentre nelle ultime ore è spuntata l’opzione Stefano Pioli, ex difensore della Fiorentina dal 1989 al 1995, se l’Inter dovesse decidere di congedarsi dal tecnico di Parma; più fredda la pista che porta a Rolando Maran del Chievo.