Durante la conferenza stampa di presentazione dei prossimi impegni della Nazionale Italiana di Calcio, il selezionatore Gian Piero Ventura ha toccato numerosi punti, spaziando da argomenti pertinenti la sua gestione fino a parlare dei nuovi prospetti che si stanno mettendo positivamente in luce nella nostra Serie A. "Le gare contro Israele e Albania sono fondamentali, la città non ha mai deluso e noi abbiamo bisogno del nostro pubblico". Sfide decisive per il prosieguo dei sogni mondiali e dell'avventura di Ventura stesso.
Doverosa sottolineatura, a causa anche delle varie domande dei cronisti presenti, su Berardi, tornato dopo un lungo infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco: ""Ha voglia di fare, di lavorare per diventare protagonista. Sono contento che sia guarito - ha detto Ventura - prima dell’infortunio aveva fatto 7 gol in 6 partite, significavano numeri importanti. Passando dal 3-5-2 a un altro modulo sarebbe interessante, ma dopo 4-5 mesi di problematiche varie… ora non è quel Berardi".
Leggera apertura, dunque, per il talento calabrese, reputato da molti uno dei grandi esclusi della prima parte dell'era Ventura. Escluso un po' come Balotelli, lontano dalla nazionale per ovvi motivi disciplinari e per lo scarso rendimento, ma voglioso di tornare in azzurro per dire definitivamente la sua: "Vedremo di incontrarci (con Mario, ndr), ma nessuno può discuterlo dal punto di vista tecnico. A Nizza, se dovessi andare, avremmo 500 telecamere, mentre noi dobbiamo parlare di molte cose, non solo del ruolo dove potrebbe giocare".
Incalzato dai giornalisti, inoltre, Ventura ha positivamente giudicato la stagione di Gagliardini, divenuto pilastro dell'Inter dopo aver impressionato con la maglia dell'Atalanta: "Sarei molto meno stupito di molti altri, io l’ho convocato perché vedendolo una volta mi sono incuriosito, alla seconda ho pensato che avesse delle potenzialità per qualcosa di importante. Nel giro di trenta giorni è successo il passaggio all’Inter, per la sua gioia e quella di Percassi, dell’Atalanta. Questo non significa che sia arrivato, bensì che ci avevamo visto giusto".
Più cauto, invece, il giudizio su Verratti, recentemente accostato ad Iniesta grazie alla strepitosa gara di Champions, vinta per 4-0 dal suo PSG contro il Barcellona: "Verratti spesso e volentieri ha qualche problema, noi abbiamo bisogno di lui. Se sta bene è un capitale, è il futuro. Nonostante la giovane età ha avuto diverse vicissitudini. Sta rimettendosi in sesto per essere determinante tutte le partite. Non ho mai avuto un dubbio su di lui, il problema è averlo sano, senza infortuni".
Glissando sul caso Bonucci, ("Se ne vedono molte, se devo essere sincero, credo ci sia anche dell'altro"), Ventura ha infine parlato delle sue scelte e sui possibili inserimenti di volti nuovi in Nazionale: "La chiamata di marzo è alla fine, c’è un mese buono. In questo lasso di tempo spero succedano cose positive, Florenzi e Bonaventura li abbiamo persi, forse recuperiamo Romagnoli, De Sciglio dovrebbe ma un conto è recuperare l’altro è essere in forma. Diventa difficile fare dei nomi, estrapolare cinque o sei elementi significa avere fatto bingo. Noi davamo per scontato Barzagli e Chiellini, si sono fermati loro… Verdi volevo convocarlo contro il Liechtenstein, tre giorni dopo è stato fermo per tre mesi". Più che programmazione, dunque, ci vorrebbe una buona dose d'acqua santa.