Il Milan di Vincenzo Montella attende la Fiorentina di Paulo Sousa a San Siro, con i viola reduci dalla vittoria in Europa League e i rossoneri a caccia di una vittoria importante sia perchè contro un'avversaria diretta per l'Europa, sia per non perdere ulteriore terreno da chi oggi occupa le posizioni che valgono le coppe nella prossima stagione.

Come spiegato da Montella in conferenza stampa a Milanello, la difesa non recupererà troppi elementi rispetto all'emergenza delle ultime settimane. Se non altro, però, al centro torna Gabriel Paletta che scontata la squalifica per il rosso rimediato nella notte di Bologna è pronto a tornare al proprio posto. Si apre quindi il ballottaggio su chi sarà ad affiancarlo davanti a Donnarumma. Romagnoli è ancora out e non c'è ancora certezza sul suo rientro. Per Montella, quindi, la scelta è fra Gustavo Gomez e Cristian Zapata, in campo insieme contro la Lazio di Inzaghi all'Olimpico, ma destinati a separarsi nuovamente contro la Fiorentina. Uno solo dei due, infatti, avrà una maglia da titolare, con l'altro che si accomoderà in panchina pronto ad entrare in caso di necessità. La sensazione, da Milanello, è che per tutta una serie di motivi possa essere Gustavo Gomez alla fine il prescelto.

Zapata contro la Sampdoria, acmilan.com

Il paraguaiano ha faticato ad ambientarsi in una realtà molto diversa da quella sudamericana a livello di ritmi e attenzione tattica. Montella, però, ha sempre parlato di Gustavo Gomez come di un giocatore in possesso di ottimi mezzi fisici e atletici, ma da raffinare tecnicamente e a livello di scelte. Chiaro che un percorso di questo tipo non possa essere completato in pochi mesi, ma di sicuro le settimane di lavoro a Milanello hanno permesso a Gustavo Gomez di crescere sotto tanti punti di vista. A testimonianza di questo ci sono le diverse partite giocate in questo campionato, anche importanti come contro Inter e Napoli, da centrale di difesa, nonostante Zapata fosse tornato a disposizione dopo il problema alla caviglia con conseguente operazione. Il colombiano, però, sembra essere ancora un po' indietro di condizione e soprattutto non ancora pienamente calato nell'idea di calcio di Montella, anche solo per una banale questione di tempo, con la sua preparazione con il resto della squadra iniziata con diverse settimane di ritardo.