Milano-Roma-Napoli. No, non è una nuova forma di "triangolo industriale", sono i tre capoluoghi italiani da cui passa la corsa Champions. Sono le tre piazze che si giocheranno, da qui a maggio, i due posti per l'Europa che conta. Tre squadre diverse, tre realtà completamente opposte, sorrette da ambienti e tifoserie profondamente eterogenee. La Roma di Spalletti, il Napoli di Sarri e l'Inter del "normalizzatore" Stefano Pioli. Quest'ultima, dopo le sette vittorie consecutive e il KO dello Juventus Stadium, continua la sua disperata rincorsa al terzo posto, obiettivo dichiarato di inizio stagione. In realtà. sembra sia stato proprio quell'inizio di stagione ai limiti del surreale a compromettere il tutto. L'ambiente si preparava, inesorabilmente, a celebrare l'ennesima stagione fallimentare conclusa anzitempo. I punti persi con Bologna, Palermo e Chievo, i veleni con De Boer. L'arrivo di Pioli pare aver resettato ogni cosa, come un deterrente capace di ridurre il gap con la concorrenza e mettere fine ai dissidi interni. Dopo quasi due mesi dall'arrivo del tecnico ex Lazio, abbiamo assistito alla rinascita di calciatori dati per spacciati già da tempo (Kondogbia su tutti) e per la prima volta emerge la figura di una società solida e competente, capace di iniettare fiducia a tutto l'ambiente. Il cambio di mentalità, l'approccio alle partite e la ritrovata consapevolezza dei propri mezzi sono solo alcuni dei meriti di Pioli, abile nel plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza partendo dalle piccole cose. Tanti aspetti positivi, tante belle parole che tuttavia diventano fumo negli occhi di fronte alla fatidica domanda: questa Inter può davvero arrivare terza?
Difficile dirlo, sbagliato non crederci ed eccessivo illudersi. Dando un rapido sguardo al calendario, l'Inter è l'unica delle tre pretendenti ad aver già incontrato la Juve, il Napoli ospiterà i bianconeri al San Paolo il 4 aprile, mentre la Roma il 14 maggio all'Olimpico. Lo scontro, tra due settimane, tra Inter e Roma a San Siro ci dirà tanto su questa corsa Europea, ma un evento chiave potrebbe essere il big match Roma-Napoli del 5 marzo. Inter-Napoli, invece, è prevista per il 30 aprile. Calendario alla mano, il futuro è ancora tutto da decifrare, con i nerazzurri che avranno la possibilità di giocare gli scontri clou davanti al proprio pubblico. Il segreto dell'Inter di Pioli è stata proprio la costanza, nelle prestazioni e nei risultati, che ha contribuito a plasmare una squadra solida e cinica. Tutto questo andrà confermato anche nelle partite "di contorno" con Fiorentina, Milan e Lazio, che per ovvi motivi non andranno sbagliate.
Mettendo da parte il calendario, è bene focalizzarsi sull'aspetto tecnico. Tutte e tre le squadre godono di una rosa lunga e abbastanza completa in ogni reparto. Il vantaggio dell'Inter potrebbe essere la mancanza di impegni extra campionato, che consentono di volta in volta di scegliere gli uomini migliori tra un parco di giocatori molto ampio. A meno di miracoli, anche il Napoli potrebbe ritrovarsi presto senza coppe, potendo contare sui "titolarissimi" da qui a maggio senza obblighi di turnover. Per quanto riguarda la Roma, il discorso è un po' più complesso; i giallorossi hanno demolito il Villarreal a domicilio e, insieme a Manchester United e Tottenham, sono i favoriti per la vittoria dell'Europa League. La società capitolina ha dimostrato, schierando praticamente la formazione titolare in Spagna, di tenere molto a questa competizione (che tra l'altro garantirebbe l'accesso sicuro alla Champions); nonostante gli sforzi della partita del giovedì potrebbero avere effetti collaterali decisivi sul campionato.
Un aspetto molto importante sul quale occorre soffermarsi un po' è curiosamente estraneo da ogni discorso di carattere tecnico o tattico. Per quanto si parli di tre squadre tecnicamente molto valide, ma ancora lontane dal livello dell'inarrestabile Juventus, l'Inter sembra quella un tantino più "immatura". L'aver collezionato ben sette vittorie consecutive in campionato è stato certamente un segnale di ripresa ma, di fronte alla prova del nove, i nerazzurri sono apparsi un po' spenti e, al netto delle polemiche arbitrali, hanno dimostrato di non essere ancora in grado di compiere quel salto di qualità necessario per approdare nell'Europa che conta. E' ovvio che una partita contro la Juventus, per di più nel suo stadio, non possa rappresentare in maniera perfettamente speculare questa tendenza, ma troppe volte, quando la posta in gioco si è fatta alta, l'Inter ha fallito. Come. ad esempio, nella semifinale di Coppa Italia contro la Lazio, quando Icardi e compagni avrebbero dovuto dare un segnale importante a tutto il Paese, annunciando che finalmente l'Inter era tornata a far paura su più fronti. E invece, purtroppo, non è stato così. Questa paura di fronte al passo decisivo potrebbe far pendere l'ago della bilancia dall'una o dall'altra parte alla fine della corsa. Roma e Napoli non sono due schiacciasassi, ma sanno cogliere i momenti decisivi, l'Inter deve ancora imparare ad apporre il proprio timbro nei momenti che contano, perché è lì che si tirano davvero le somme. Tuttavia, se c'è un aspetto che potrebbe illudere i tifosi nerazzurri sulla rincorsa Champions è proprio il miracolo della Lazio di Pioli di qualche anno fa, curiosamente ai danni del Napoli. Quel che è certo è che sarà una corsa avvincente, combattuta punto a punto e certamente premierà i suoi migliori protagonisti. In una Serie A ormai povera di emozioni sia in testa che in coda, l'illusione della rincorsa è il sale di ogni partita, l'importante è in ogni caso rimanere realisti, altrimenti lo scotto col verdetto finale potrebbe compromettere anche i piani futuri.