La cura Stefano Pioli è servita all'Inter. Uno dei segreti della rinascita dei nerazzurri è la sistemazione della fase difensiva, tallone d'Achille nella gestione Frank De Boer. Un reparto arretrato che ha concesso solamente dieci reti nelle ultime dodici partite agli avversari, e nel novero di queste antagoniste ci sono anche squadre di livello medio alto o addirittura altissimo, che concorrono proprio con la "Beneamata" per raggiungere un posto al sole, in Europa. Da quando l'ex tecnico della Lazio si è accomodato sulla panchina dell'Inter, la porta di Samir Handanovic è rimasta immacolata in sei gare (Lazio, Sassuolo, Genoa, Pescara, Empoli e Palermo), ha subito un solo gol dal Chievo, dall'Udinese ed allo Juventus Stadium nella discussa sfida contro i bianconeri e capitolata due volte nel derby di Milano e contro la Fiorentina di Paulo Sousa. L'unico match fallito, risulta essere quello dello Stadio "San Paolo", dove i nerazzurri furono costretti ad incassare 3 gol dal Napoli, con l'unica scusante quella di non essere riuscita a fermare l'attacco più prolifico del campionato (57 gol).
La registrazione della linea difensiva coincide con la costante crescita di rendimento dei suoi interpreti. La coppia centrale Miranda-Murillo è il giusto mix tra fisicità e velocità, e dopo qualche battuta a vuoto ad inizio campionato, finalmente il duo sudamericano sembra aver trovato la giusta amalgama. Reparto centrale che può contare sul jolly Gary Medel, calciatore dal forte temperamento, vitale nelle situazioni di gioco più dure e delicate. Anche il valzer degli esterni è giunto alla conclusione, D'Ambrosio e Ansaldi si sono impossessati della titolarità delle fasce, sciorinando costantemente sul rettangolo verde buone prestazioni, oltre la sufficienza piena.
Ciò che comunque sorprende è che seppur con una difesa in crescendo, i palloni dalle parti di Samir Handanovic giungono ed anche con regolarità. Un problema? Sì, ma se puoi annoverare all'interno della rosa un portiere del calibro di Samir Handanovic, lo si maschera fin troppo bene. In più di un'occasione proprio il "muro" sloveno è stato il migliore in campo dei suoi, autore di interventi paranormali che hanno salvato la squadra in molte circostanze, blindando la porta a tinte nerazzurre dai feroci attacchi degli avversari.
Quello della difesa è un enigma di difficile risoluzione per il tecnico Stefano Pioli. La retroguardia dell'Inter regge, ma non a sufficienza per evitare di incappare in svariati pericoli nel corso della vita di una partita. E' su questo aspetto che il trainer ex Lazio dovrà lavorare, seppur nell'ultimo periodo il trend è già stato felicemente sovvertito, ma solo in parte. Concedere meno occasioni da gol agli avversari, questo è il diktat che riecheggia negli ambienti della Pinetina per consentire all'Inter di presentarsi con un vestito seducente al rush finale del torneo, e cercare di conquistare un posto in Europa. Un Handanovic in versione "sayan" basterà all'Inter per tagliare il traguardo della Champions League?