La tecnologia è stata introdotta in ogni ambito della società odierna. Figuriamoci se un fenomeno sportivo come il calcio, che contribuisce in maniera consistente a muovere il mercato internazionale, possa rimanere estraneo all’influenza tecnologica. Roberto Rosetti ha parlato ieri ai microfoni della Gazzetta dello Sport a proposito del progetto “Video assistant referee” di cui è responsabile. Rosetti ha spiegato l’importanza della Var con la quale potremmo evitare discussioni corpose. Bisogna saper anche riconoscere la forza dell'avversario e non pensare sempre alla malafede. Calciopoli avrebbe dovuto ripulire il calcio ed evitare commenti da bar negli ampi post-partita, ma così non è stato. Anzi, ha contribuito a diffondere l'idea del "calcio marcio".

"Tornare indietro è impossibile, questo strumento darà un valido aiuto agli arbitri per prendere le decisioni giuste in campo, limitandosi ai casi in cui può essere evitato un chiaro errore - ha affermato l’ex arbitro di caratura internazionale - I test effettuati finora? Si può migliorare ma siamo sulla buona strada. Chi è in campo deve vedere il replay, a lui l'ultima parola". Una classe, quella arbitrale, che deve essere protetta perché troppo spesso soggetta a critiche inutili. Il tifoso non riesce ad immedesimarsi nel ruolo dell’arbitro, il quale, in una frazione di secondo, deve prendere decisioni complesse che potrebbero influenzare l’andamento di una partita. L’introduzione della Var potrebbe dare una grande mano al direttore di gara anche in vista della propria carriera sportiva.

Roberto Rosetti sta lavorando duramente per introdurre la tecnologia anche nel calcio. L’obiettivo è quello di lavorare con la FIGC e la Lega Calcio affinché il progetto possa essere perfezionato. L’intenzione sarebbe di introdurre la Var già dal 2018, lo stesso Rosetti ha sentenziato che c’è la possibilità di vedere la tecnologia in campo già tra una o due stagioni. Ma servirà davvero a placare il j'accuse di tifosi, società e giocatori nei confronti degli arbitri? Saranno realmente evitate le polemiche nei post-partita con l’introduzione della Var? Ad oggi, le polemiche per il derby d’Italia non si sono ancora placate, nonostante le moviole abbiano smentito le accuse all’arbitro Rizzoli. Peccare di soggettività di fronte agli eventi è umano, forse bisognerebbe anche puntualizzare e irrigidire il codice calcistico.