Il rapporto tra la Lazio e Keita non sembra poter trovare pace. Di questi giorni è la notizia di un nuovo piccolo caso, riguardante il senegalese - appena rientrato dalla fallimentare coppa d'Africa con la sua nazionale. Nella larga vittoria di Pescara, infatti, il classe 1995 è stato protagonista di un acceso colloquio in panchina con il capitano Lucas Biglia. Simone Inzaghi ha immediatamente buttato acqua sul tenue fuoco che poteva accendersi, placando le possibili polemiche e tranquillizzando un ambiente comunque sereno e unito. Keita Balde Diao, però, non sta attraversando un momento facile, nonostante il campo e il rendimento possano lasciar intendere il contrario.
Il senegalese è indubbiamente uno degli elementi cardine dei biancocelesti: insieme a Felipe Anderson, rappresenta uno dei maggiori pericoli offensivi, una freccia velenosa nella faretra del proprio allenatore, il quale raramente fa a meno del suo estro e del suo talento. Sul rettangolo verde è determinante, tanto che vari team europei stanno tenendo un occhio di riguardo per le sue prestazioni. Keita è un'ala moderna, capace di agire da seconda punta, che sa saltare l'uomo con disarmante facilità. Giocatore da uno-contro-uno che farebbe comodo a tante squadre.
L'attenzione delle big, unita a una richiesta economica piuttosto elevata che sta portando a difficoltà nel rinnovo di contratto, sta rendendo il nativo della Catalogna un uomo-mercato più che appetibile, anche se le richieste di Lotito non sono sicuramente basse: difficile che infatti Keita si muova per meno di trenta milioni di Euro. Il suo contratto scade nel 2018, dunque va considerato anche lo scenario che lo vedrebbe in biancoceleste fino a quell'estate, per poi liberarsi a zero. Difficile si arrivi a tanto, visto che il giocatore sta legittimando in campo la richiesta del proprio presidente, ma la situazione potrebbe essere più chiara entro la fine della stagione in corso.