Un mercato onestamente sufficiente. Non che ci fosse bisogno di qualche tassello, ma quando si parla di collettivi di "seconda fascia" il rischio dello smantellamento invernale, vedi Genoa, è sempre molto alto. In casa Bologna, però, tale pericoloso è stato scongiurato, con Saputo e soci bravi a trattenere, almeno per altri sei mesi, i gioiellini rossoblu.
Analizzando le cessioni, infatti, il Bologna ha saputo lasciar andare i rami secchi, quei giocatori cioè che hanno collezionato più panchine che presenze, senza però svenderne il cartellino. Su tutti, ottimo colpo in uscita quello di Floccari, che andando alla Spal ha di fatto alleggerito e non di poco il monte ingaggi. Meno fortunata, invece, la parabola-Acquafresca, con il calciatore che alla fine, dopo innumerevoli rifiuti a vari club, ha scelto di rescindere, cercando fortuna altrove.
Bene anche gli addii di Morleo e Ferrari, unico neo quello di Mounier, mandato al Saint Etienne ma finito, dopo quattro giorni, a rinforzar l'Atalanta. Non che la colpa sia del Bologna ma, se proprio lo si doveva vendere ad una squadra dove difficilmente il ragazzo potrà emergere, lo si poteva benissimo tenere pronto ad eventuali sfide pericolose.
A livello di acquisti, nulla o quasi. In attacco bene l'ingaggio di Petkovic, prima punta che tanto bene ha fatto vedere con il Trapani nella scorsa stagione di serie B. Assieme a Lapadula e Budimir, l'ex granata è stato infatti uno dei bomber più sorprendenti della passata stagione e, nonostante un girone di andata sottotono, ha continuato ad affascinare il Bologna, pronto ad assicurarsene le prestazioni. Sotto la guida della Juventus, poi, ottimo il colpo Juan Valencia, gioiellino classe '98 che tanto bene a fatto in Colombia, interpretando al meglio il ruolo di trequartista con la maglia del Cortuluà.