Stevan Jovetic mostra sorriso radioso, a Siviglia riparte l'avventura di un talento luminoso ma alterno. A Milano, invece, sbarca Gagliardini, prospetto azzurro, centrocampista di qualità. Porte aperte, innesti mirati, cessioni necessarie. Pioli, nel frattempo, lavora sul campo, un doppio impegno alle porte, tra massima serie e Coppa Italia. La vittoria di Udine - difficile, sofferta - spinge la squadra a ridosso della zona europea, non lontana dalla terza posizione che significa prossima Champions. Dare consistenza al momento è l'obiettivo del tecnico, ma occorre preparare con cura ogni tappa. In quest'ottica, fondamentale il recupero di Medel, elemento di personalità ed esempio per il gruppo. 

Una lunga rincorsa, un rientro graduale, allenamenti mirati prima della definitiva accelerazione. Il cileno è a disposizione, ieri, seduta completa, a pieno ritmo, per smaltire le ultime tossine e valutare la tenuta. Palla a Pioli, con il Chievo costretto a ridisegnare una mediana orfana di Brozovic, ammonito in Friuli e quindi fermo un turno. Due le ipotesi al vaglio. In primis l'arretramento di Joao Mario, con l'innesto di Banega sulla trequarti, a seguire l'immediato lancio di Gagliardini, nelle prossime ore chiamato a svolgere i canonici rituali. Visite e discesa in campo, probabilmente nel pomeriggio. 

Per Medel, invece, possibile uno spezzone di partita, minuti utili a ritrovare sensazioni e confidenza, prima della titolarità in Coppa, nell'incontro infrasettimanale con il Bologna. L'ingresso di Medel in pianta stabile apre ad un ulteriore interrogativo. Dove sfruttare il Pitbull, a centrocampo, come diga a protezione della linea a quattro, o dietro, come nella prima mezzora del derby, quindi al fianco di Miranda per snellire il giro palla e diminuire i passaggi a vuoto della retroguardia? A complicare la risposta, il ritorno ad uno standard importante di Murillo, di recente più attento e sul pezzo. 

Problemi di abbondanza, con Pioli chiamato a sciogliere i dubbi analizzando di volta in volta il rivale di turno. Abbondanza che, aldilà della partenza di Jovetic, alberga anche nel settore d'attacco. Sirene inglesi e tedesche per Eder, prontamente rispedite al mittente, spazio, in prima squadra, per Pinamonti, gioiellino che l'Inter intende crescere con cura ed attenzione. Il profumo di A, prima del decollo, presumibile, nella prossima stagione.