Quinto successo interno consecutivo per gli uomini di Pioli che annientano la Lazio 3-0 a San Siro e accorciano le distanze in classifica proprio dai biancocelesti, rilanciandosi in chiave terzo posto. L'anticipo della diciotessima giornata di Serie A vede dunque il trionfo dell'Inter nella gara che potrebbe sancire davvero l'inizio di un nuovo corso. Chi si aspettava ancora delle risposte sul piano della tenuta, potrebbe averle ricevute in una serata da incornicare per la formazione nerazzurra. Nonostante un avvio in sordina, la squadra di Stefano Pioli dimostra di aver trovato un equilibrio che dopo cinque successi interni consecutivi assume i contorni di una certezza. I nerazzurri chiudono il 2016 con una vittoria di carattere, maturata al termine di un secondo tempo ad alto tasso spettacolare da parte dei padroni di casa.

Pioli sembra davvero aver preso per mano la squdra, aver rimesso insieme i cocci dell'era De Boer, delle polemiche, delle accuse. La gara di questa sera ha dimostrato che la conoscenza dei giocatori della Lazio ha giovato all'allenatore nerazzurro sul piano tattico. Ad aprire le marcature un missile scagliato da Ever Banega, uno degli uomini più attesi poi, a chiudere il match, Mauro Icardi intavola una doppietta personale che interrompe il proprio digiuno e regala tre punti preziosissimi. Inter galvanizzato dal triplice vantaggio ma che non dà l'impressione di accontentarsi sfiorando più volte anche la quarta rete e dimostrando maggiore attenzione anche in difesa, dove non si prendono gol da quattro gare consecutive. La Lazio nonostante il buon avvio ed un primo tempo intenso dove ha avuto la migliori occasioni ha dimostrato ancora una volta di mancare l'appuntamento con una grande, servendo una ghiotta chance per allungare a Roma e Napoli, in campo domani.

PRIMO TEMPO La Lazio sembra partire con il piede giusto. La squadra di Simone Inzaghi con piglio aggressivo non sembra subire il peso del fattore campo. In avvio, accelerazione micidiale di Felipe Anderson che mette in mezzo per Immobile il cui tiro è però respinto da Handanovic. Al 9’ si vedono i padroni di casa: a muovere il primo squillo del loro match è Icardi che riesce a mettere in mezzo un ottimo pallone, Perisic di testa anticipa Basta ma non impatta bene facendo sfumare una ghiotta occasione. Il croato è ispiratissimo e al 18’ arriva sul pallone messo in mezzo da Candreva ma scarica sul fondo. Un minuto più tardi, Ciro Immobile torna a dar fastidio ad Handanovic ma l’estremo difensore nerazzurro è ancora una volta attento e risponde presente. Ancora la punta laziale prova al 25’ l’azione personale dalla destra, D’Ambrosio però anticipa il cross in mezzo dell’ex Torino (tra gli altri). Ed è ancora il difensore nerazzurro ad essere provvidenziale, un minuto più tardi, su un numero clamoroso di Felipe Anderson: il brasiliano semina tutta la difesa palla al piede, entra in area e calcia, D’Ambrosio sulla traiettoria devia in angolo.

Al 31’ anche Brozovic prova ad essere della partita ma calcia troppo centralmente, nessun problema per Marchetti. Che un minuto più tardi si oppone anche alla conclusione da fuori di Banega. È una partita intensa, giocata a viso aperto da entrambe le squadre. Al 36’ su cross di Ansaldi, Perisic prova il tap in di testa ma manda fuori. Gli uomini di Simone Inzaghi, aggressivi e compatti in avvio subiscono, sul finire del primo tempo, il pressing dei nerazzurri che provano ad insistere prima del riposo. Non c’è però recupero e Mazzoleni manda tutti negli spogliatoi. Primi 45 minuti vissuti con capovolgimenti di fronte continui, con le due squadre che si sono alternate all'attacco. Dopo un ottimo avvio della Lazio, l'Inter è infatti uscita allo scoperto, per poi ripassare il pallino ai biancocelesti e chiudere il primo tempo in avanti.

SECONDO TEMPO Anche nella ripresa gli uomini di Simone Inzaghi sembrano scattare meglio dai blocchi. Al 50’ la conclusione a giro di Immobile non inquadra la porta. Al 53’ un contatto in area laziale tra Basta e Icardi provoca la reazione dell’argentino e le proteste di Pioli con il quarto uomo. Un minuto più tardi però, i padroni di casa trovano il gol del vantaggio. Banega ruba il pallone a Milinkovic-Savic e inventa un bolide da fuori che Marchetti non riesce a trattenere. Nemmeno il tempo per gli uomini di Inzaghi di metabolizzare il colpo che i nerazzurri trovano il raddoppio. Grande lavoro di Candreva e D’Ambrosio sulla destra, palla in mezzo per Icardi che salta De Vrij e infila Marchetti per la seconda volta. Padroni di casa che in due minuti aprono e chiudono il match. Biancazzurri frastornati e come se non bastasse al 58’ Anderson rimedia il giallo e, diffidato, salterà Lazio-Crotone.

Inzaghi prova a correre ai ripari inserendo Keita che al 64’ prova la conclusione ma trova la risposta di Handanovic. Dieci minuti dopo il gol del raddoppio, l’Inter mette la parola fine sulla partita. Minuto 66, schema perfetto su calcio di punizione, Icardi trova un rasoterra insidioso che inganna un Marchetti distratto. Doppietta per l’argentino e Lazio annichilita. Non in serata perfetta Mazzoleni che più volte lascia correre con troppa leggerezza episodio che avrebbero meritato una sanzione. L’Inter è adesso galvanizzata e amministra il risultato con autorevolezza. La Lazio è impantanata nelle ombra di se stessa e non riesce ad uscirne. È un monologo. Al 71’ ancora Icardi alla conclusione ma questa volta Marchetti si fa trovare pronto. Al 74’ Pioli richiama Banega, applauditissimo, per Palacio. L’Inter insiste. Un’instancabile Candreva sforna l’ennesimo cross ma è tutto facile per Marchetti. Non c’è pace per i biancocelesti. Al minuto 82 infatti, ci pensa il palo a negare il gol del 4-0 e la gioia per la tripletta personale ad Icardi che manda direttamente sul legno la sponda di Palacio. Inzaghi richiama anche Biglia per Cataldi ma non ce n’è. All’85’ Lombardi prova il rasoterra ma Handanovic respinge con il piede. Pioli inserisce anche Gabigol che prova il filtrante per Icardi ma i due non si capiscono. I tre minuti di recupero l’Inter li chiude in avanti, a riprova di una grande prestazione.