Pochi giorni, qualche seduta per ritrovare coesione e spirito d'insieme. L'Inter - di ritorno dalla trasferta europea - riveste panni da campionato. Incombe la partita con la Fiorentina, fondamentale alla luce dei risultati domenicali. Pioli allontana possibili "appigli", la carenza di tempo non può essere un alibi a cui aggrappare scarsi risultati. L'Inter deve ritrovarsi nel lunedì di San Siro, spogliarsi di quella superficialità fatale a un determinato livello.
“Credo ci sia il tempo necessario per preparare questa partita, dopo la sconfitta con l’Hapoel ci farà bene tornare in campo presto per dimostrare che possiamo reagire e che siamo quelli del primo tempo. Abbiamo commesso un errore di superficialità dal quale dobbiamo trarre indicazioni positive, dobbiamo capire che gli avversari sono pronti ad approfittare di qualsiasi calo".
Un tuffo nel passato, il Pioli allenatore ricorda il Pioli giocatore. Dall'89 al '95, con la maglia viola. Il presente è però nerazzurro, il tecnico sottolinea le doti - evidenti - della Fiorentina e chiama a raccolta il pubblico, determinante in una fase non positiva.
"La Fiorentina è stata la parentesi più importante della mia carriera, ma ora conta solo e soltanto l’Inter. Hanno giocatori di qualità, dobbiamo stare attenti. Giochiamo in casa ed avremo la spinta del pubblico".
La chiusura è per Gabigol. Giovane, di talento, brasiliano, il fiore all'occhiello della campagna di rafforzamento, il biglietto da visita della nuova proprietà. Una manciata di minuti, poi l'"esilio" in panchina, le amichevoli infrasettimanali come unica ribalta. Alle porte un possibile prestito, Pioli, nel frattempo, indica la via al giovane sudamericano.
Nessun dubbio, invece, sull'obiettivo dell'Inter. Vincere per agguantare la terza posizione, ultima utile per partecipare, il prossimo anno, alla massima competizione europea per club.
"Gabigol? Il mio consiglio è che continui ad allenarsi così. C’è tanta concorrenza in attacco, ma arriverà la sua occasione. Il terzo posto? Il campionato è lungo, dobbiamo vincere tante partite, una alla volta, e alla fine tireremo le somme”.