È tornato il buio in casa Inter. Dopo un buon pari ottenuto giocando un discreto calcio contro il Milan nel derby, il quinto matchday di Europa League ha significato l'eliminazione dalla seconda principale competizione continentale per club, con un clamoroso 3-2 subito sul campo dell'Hapoel Be'er Sheva. L'eurofiguraccia comunque ha due risvolti: il primo è che ci saranno meno entrate, il secondo è che si giocheranno meno partite e dunque sarà meno necessaria una rosa più lunga. e col mercato di gennaio alle porte, queste due conseguenze diventano ragioni per cui assisteremo, realisticamente, ad una grossa tranche di cessioni: 6 i principali imputati. Andiamo per gradi.
Per i giovani che non hanno trovato spazio, chiaramente, la formula preferita sarebbe quella del prestito. Ragazzino con pochi minuti all'attivo è l'identikit perfetto di Gabriel Barbosa detto Gabigol, perlomeno in questi suoi primi non esaltanti mesi di (non) calcio europeo. Troppo pochi 18 minuti per far esplodere un talento in una situazione non idilliaca che certamente non ha aiutato il brasiliano. Alle porte le situazioni in arrivo non sarebbero tanto migliori: principale candidata al prestito sarebbe il Pescara, preferita alle mete estere per far accumulare una maggior esperienza in campionato. La dirigenza milanese ci pensa, dopo aver investito quasi 30 milioni. Maturato in casa, invece, Assane Gnoukouri: idealmente anche per l'ivoriano si prospetterebbe un'esperienza limitata nel tempo, di durata semestrale oppure biennale, ma qui l'Inter sarebbe anche disposta a trattare per una cessione a titolo definitivo in un club fuori dai confini nazionali.
La nostalgia di casa è tratto caratterizzante, invece, di alcune delle vendite che si prospettano a titolo definitivo. In primis Felipe Melo, che già a gennaio dovrebbe ritornare nel suo Brasile. Non così lontano il destino di Palacio, che però andrà direttamente in scadenza a giugno e si muoverà verso le terre natìe, in questo caso argentino. Poco spazio pure per Andreolli, Santon e, D'Ambrosio: tre italiani di cui due andranno via nella prossima sessione invernale, con una grossa parte delle società del campionato notrano interessate, principalmente Crotone, Chievo e Bologna. Più complicato piazzare Nagatomo che per motivi di sponsor sarebbe il preferito per rimanere, a livello dirigenziale. Sempre in ambito esterni l'ultimo degli imputati: si tratta di Biabiany, ai margini della squadra sia nella gestione precedente che in quella attuale, e perciò destinato ad una cessione, con una plusvalenza abbastanza importante visto che il francese fu acquistato a parametro zero. Sliding doors fra campo e mercato per i nerazzurri: sarà una distrazione?