Il calcio, alle volte, è in grado di regalare storie o parabole che nemmeno il migliore tra gli scrittori in circolazione riuscirebbe a tirar sù. Ad esempio Strakosha. Una storia da raccontare quella del ragazzo albanese che grazie a Simone Inzaghi sta vivendo il sogno di una vita intera.
Ex portiere della primavera biancazzurra, Thomas, ragazzone alto e robusto, con Inzaghi - anch'esso ai primi passi da allenatore - è cresciuto fino ad emigrare in Campania. Una stagione alla Salernitana mentre il suo mentore, Simone per l'appunto, siedeva sulla panchina Senior, quella dell'Olimpico. Al contrario di Simone però, per Thomas le cose non sono andate per il verso giusto. A Salerno, tanta panchina, qualche tribuna a pochissimo campo. La stagione, da autentico spettatore, è una cocente delusione. Solo undici presenze prima del ritorno a Formello, dove le gerarchie lo posizionano come terza/quarta scelta.
Davanti a tutti c'è Marchetti, e su questo non si discute. Thomas però, inizia la sua scalata convincendo sempre più il suo vecchio Mister, ritrovato anche in squadra A. Il giovane classe 95' passa da ultima scelta a prima alternativa. Marchetti, che spesso combatte con problemi fisici, ci ricasca: alla Scala del calcio, al cospetto del Milan, tocca a lui, Thomas Strakosha.
La paura di uno Stadio, anzi dello Stadio, è inevitabile. La Lazio perde, Strakosha subisce due reti, ma si comporta alla grande. L'esordio è positivo, nonostante il risultato.
Da allora, le porte della titolarità si aprono e si chiudono un a seconda delle condizioni dell'acciaccato Marchetti. Da quella sera però, con Strakosha in campo la Lazio diventa impenetrabile. Solo un altro gol subito nelle successive tre partite, quello - inutile - di Ocampos la scorsa domenica contro il Genoa.
L'albanese si sente a suo agio; è giovane, forte e dotato di un istinto felino che non si vede ogni giorno sui campi di calcio. La Lazio, ora che Marchetti è ancora ai box, non si preoccupa più di tanto.
Grazie all'ennesima intuizione di Inzaghi, psicologo prima ancora che allenatore, tra i pali dell'Olimpico sta venendo su un altro campioncino; uno di quelli che ha scelto il giro lungo, scomodo, tortuoso. Thomas Strakosha, l'albanese di Atene.