Psicodramma Inter. La squadra di Pioli gioca un ottimo primo tempo, poi crolla fisicamente e mentalmente, soprattutto a seguito dell'espulsione di Handanovic più gol di Nwakaeme. Vince l'Hapoel Beer Sheva che sale a 7 punti e si giocherà la qualificazione contro il Southampton nell'ultima giornata. Rabbia e disperazione nell'ambiente nerazzurro, si torna a casa contro ogni pronostico.
CRONACA
Match abbastanza compassato e sterile nei primi minuti. L'Hapoel tenta di sfruttare le frecce esterne, con Nwakaeme e Buzeglo attori protagonisti delle sfuriate offensive. Quest'ultimo - al 5' - rischia un gol fortuito. Scende con grande gamba sull'out di sinistra, cross deviato da Nagatomo che prende una parabola alta e scende sulla parte superiore della traversa. L'Inter propone una manovra non estremamente brillante ma costruita sulle spalle di Banega e Brozovic, abili a non dare coordinate precise agli avversari. Alla prima vera opportunità, passano i nerazzurri. Eder si allarga sulla corsia mancina, addomestica il pallone e scaglia un traversone teso sul quale è bravo ad avventarsi Icardi, scappato alla prigionia dei centrali israeliani. Piattone e gol. L'Inter è ben disposto nelle retrovie e riesce a ricucire anche quei pochi sbagli che commette, inoltre cresce di minuto in minuto in avanti.
Ed il raddoppio si consuma al 26'. Azione da playstation degli uomini di Pioli, Banega riceve sul cerchio di centrocampo, tracciante per Brozovic bravo ad optare per uno stop a seguire e fenomenale nel far girare la sfera; baciato il palo ed abbracciata la rete. La partita si scalda, muta velocemente e diventa godibile. La compagine di casa prova a pungere con spioventi profondi ad aggirare le torri nerazzurri, L'Inter alza ed abbassa i ritmi a proprio piacimento con strappi interessanti e lodevoli. Lo 0-2 non piace a Bakhar che sostuisce Taha con Radi, passando ad un 4-4-2 più imprevedibile e consono alle eventuali sortite offensive dei suoi uomini. Un flebile colpo di Icardi imbeccato da Candreva ed un'autorevole ma imprecisa conclusione di Hoban, indirizzano la gara verso la fine della prima frazione puntellata solo dai gialli estratti ad Handanovic
Cambia atteggiamento e preme sull'accelleratore l'Hapoel. Un paio di discese sull'out destro fanno alzare le antenne alla coppia centrale nerazzurra, brava a sventare il pericolo. Al 52', trema il Beer Sheva. Brozovic avanza al piccolo trotto, filtrante per Icardi che controlla e sprigiona la sua forza con il destro. I nerazzurri però perdono smalto e pericolosità di azione in azione, stazionando senza arte ne parte a centrocampo mentre i padroni di casa riescono ad imporre la propria idea di gioco. Al 57', il match si riapre. Radi veleggia sulla trequarti, va lungo ed a mezz'aria a cercare la testa di Lucio che brucia lo statuario Miranda e mette dentro. Pochi minuti più tardi ed una conclusione al volo poderosa di Ogu, mette i brividi ad Handanovic. Pioli mischia le carte e sceglie dal mazzo Perisic e Gnokouri per Eder e Felipe Melo. Il piano tattico degli uomini di Bakhar paga, l'Inter è stanca, perde contrasti, metri e non riesce ad arginare la voglia dei padroni di casa.
Al 69', l'episodio chiave. Handanovic stende in maniera pericolosa Buzaglo, nel tentativo di anticiparlo mentre era intento a superarlo con il pallonetto. Doppio giallo e il portierone va sotto la doccia. Nwakaeme poi infliza Carrizo ed inguaia gli ospiti. L'Inter crolla definitivamente non riuscendo a muovere palla, a far male ed aprire le maglie di una difesa galvanizzata anche dalla superiorità numerica. Ci prova Candreva da fuori e l'asse Perisic - Icardi partorisce una buona azione che viene sprecata da Maurito. Da lì in poi, dominio Hapoel. Brillanti fisicamente, intraprendenti e pericolosi sganciano bombe verso l'area nerazzurra, costretta anche ad affidarsi alla sorte quando il tiro di Ogu aggira l'area prima e Carrizo poi e sbatte violentemente sul palo. Con la forza della disperazione l'Inter si riversa totalmente in avanti ma lascia praterie dietro. Attacca proprio una di questa praterie Ghadir che scappa via alle marcature ed appoggia a Sahar solo in area; tocco sotto le gambe di Carrizo e gol. Vittoria e grande festa in Isreale.