Suso si confessa ad AS. Nell'edizione in edicola quest'oggi, l'interessante intervista al giocatore del diavolo. Il giovane spagnolo è tra i migliori del Milan in questo inizio di stagione: "Sì, in questo momento sta andando tutto molto bene. Stiamo facendo le cose con criterio, l’allenatore è stato bravo a trovare la chiave. Dopo tanti anni in cui il Milan ha avuto problemi, era importante trovare qualcuno che potesse rendere di nuovo competitiva questa squadra. Montella ci è riuscito".
Questo Milan secondo in classifica è pieno di giovani giocatori:"Questa è stata una gran sorpresa per me. A Montella non interessa l’età dei giocatori, se capisce che c’è qualcuno che può aiutare lo squadra lo mette in campo. Ora siamo una squadra molto giovane, diversa dalle altre. Si dice in genere in Italia che puntare sui giovani può essere pericoloso, ma noi stiamo dimostrando che invece può funzionare. Dobbiamo continuare così. Se conoscevo Montella? Lo conoscevo per il suo passato alla Fiorentina, dove aveva ottenuto ottimi risultati. Da giocatore mi dicono che è stato un attaccante molto forte".
Suso ha le idee chiare sull'obiettivo di questo Milan: "Il nostro obiettivo è tornare a giocare in Europa. Al momento pensiamo solo a questo e andiamo avanti una partita alla volta. Tutto ciò che stiamo facendo non varrà nulla se non confermeremo questi risultati nei prossimi incontri. Segnare due volte nella partita più importante (il derby), portando per due volte in vantaggio la mia squadra. Tutto questo mi ha reso molto felice, anche se sono rimasto per l’amaro in bocca per il pareggio concesso all’ultimo minuto".
"Una delle partite più belle che si possano giocare. Quando debuttai con Inzaghi, lo feci proprio in un derby, e sentii subito il calore dei tifosi a San Siro. E’ senza dubbio una partita speciale".
Su Donnarumma: "E’ molto forte, ha tutte le qualità del grande portiere nonostante sia giovanissimo. Deve continuare così. Ovviamente se continuerà a questi livelli diventerà un giocatore molto importante. Anche Locatelli è molto bravo e ha grandi prospettive come centrocampista centrale. L’importante è che non si rilassi e continui a lavorare" Sul calcio italiano: "Per me il calcio italiano è il più difficile di tutti. E’ il più tattico e il più rigoroso. Le squadre si chiudono ed è molto difficile giocarsela. Però mi sono trovato bene dal primo momento: sia al Genoa che al Milan mi sono sentito adatto a questo tipo di calcio. Nel Liverpool, quando arrivai in prima squadra, mi fecero giocare in quella posizione. Ora anche in Italia. Mi trovo a mio agio sulla destra, mi adatto bene al ruolo e devo solo continuare a migliorare.".
Classica domanda sugli idoli: "Da bambino mi piacevano molto Zidane e Ronaldinho. Mi ispiravo a entrambi, nonostante nessuno dei due fosse mancino. La classe di Zidane e la magia di Ronaldinho sono sempre state fonti di ispirazione per me" Infine due quesiti sulla Roja, in particolare su Lopetegui: "Pochi allenatori mi conoscono meglio di lui" e la preconvocazione: "E'è stato fantastico. Che il selezionatore pensi già solo di chiamarmi è un onore per me. La nazionale è la miglior squadra in cui giocare, quindi non mi resta che continuare a lavorare per essere convocato in futuro".