La pausa di novembre è propizia per tracciare un primo bilancio. Piero Ausilio - ai microfoni di Sky Sport - analizza il momento attuale dell'Inter. Pochi giorni, prima di rimettere gli "scarpini" e affrontare il Milan. Un crocevia di stagione, la prima ufficiale di Stefano Pioli. Scelta oculata, ponderata. Dopo la parentesi De Boer, l'Inter torna nelle mani di un tecnico italiano, che ben conosce la realtà della massima serie. Un'occasione per la squadra, ma soprattutto per il tecnico, alla prima chiamata di alto profilo.  

"Siamo un po' indietro in classifica ma è la partita giusta al momento giusto. Ci arriviamo motivati e preparati e sappiamo che dalla prossima domenica può iniziare un nuovo campionato per l'Inter".

"È stata una scelta molto più serena di quanto possa sembrare da fuori. Una scelta ponderata, tutti insieme abbiamo fatto delle valutazioni ritenendo che fosse la persona adatta per il presente e per il futuro, un futuro di grande lavoro, di conoscenza dei calciatori, tutte qualità che Pioli ha oltre a determinazione e passione. Abbiamo scelto la persona giusta".

Ausilio difende a spada tratta l'operato di Suning. L'avvento pochi mesi fa, difficile lasciare da subito un'impronta. Non manca la volontà, ma l'errore, in una fase embrionale, è naturale. La strada è giusta, occorre pazienza.

"È iniziata solo il 28 giugno, se ne parla come se fosse un progetto impostato da anni e invece sono solo pochi mesi in cui abbiamo cercato di impostare un buon lavoro. Forse abbiamo commesso qualche errore ma si può solo migliorare quando si lavora insieme e si cerca di capire dove si può fare di meglio. Serve pazienza e noi ne abbiamo".

Nessun passo indietro. L'Inter insegue la qualificazione alla prossima Champions. I numeri penalizzano il gruppo, ma il trittico alle porte può rilanciare in modo netto le ambizioni nerazzurre. Milan, Fiorentina, Napoli, 270 minuti per nobilitare il cammino. 

"Quello di inizio anno: fare l'impossibile per rientrare in Champions".

"Ci sono ancora tantissime partite, tanti punti a disposizione, abbiamo un ritardo in classifica ma abbiamo visto anche nel recente passato che squadre attardate hanno poi centrato l'obiettivo di inizio stagione e noi, a fine campionato, vorremmo essere in Champions". 

Chiusura dedicata a Gabigol, al momento corpo estraneo. Il fiore all'occhiello della campagna acquisti siede in disparte. Una manciata di minuti, poco più. Da assimilare una realtà nuova, diversa. Anche qui, Ausilio pone un freno alle critiche. Fondamentale evitare un Coutinho-bis, giusto attendere un giocatore dal potenziale straordinario. 

"Mi ricordo di quanto poco tempo abbiamo dato a Coutinho, lo abbiamo prestato e poi anche siamo stati costretti a cederlo. Non c'è mai pazienza, si pretende subito che siano pronti a risolvere le partite da soli. Gabigol è giovane, bravo, forte, sta trovando poco spazio perché davanti ha dei nazionali, deve solo aspettare il proprio momento e lavorare come sta facendo. Il suo momento arriverà come quello di tutti gli altri"