MIGLIORI
MILAN: secondo posto dopo 7 anni. Vittoria di forza su uno dei campi più difficili della Serie A. Quadratura del cerchio e capacità di sopperire alle assenze – forzate (Montolivo) e non (Bacca). In pochissimi ci avrebbero scommesso solo qualche giornata fa, adesso il compito è mantenere la rotta
ADEM LJAJIC: Doppietta di classe per il serbo, fortemente voluto da Miha in estate, che proietta il Torino in quarta posizione, con vista sul salotto nobile del campionato. Da quando è rientrato lui – e in generale il tridente titolare – il Toro ha saputo sfruttare le sue qualità. Il dubbio rimane sempre lo stesso, riuscirà a trovare un po’ di costanza ad alti livelli?
DYBALA: Higuain va in panchina e allora tocca al trottolino argentino togliere le castagne dal fuoco ad una Juventus vincente, ma poco convincente. Doppietta da fermo e garra da vero trascinatore: ha spazzato via in pochi minuti i dubbi sulla condizione di ritorno dagli impegni con l’albiceleste. I grandi giocatori devono giocare. Sempre.
DZEKO: Lo score recita 7 gol in 8 partite, ad uno solo di distanza dalla passata stagione quando, però, ci impiegò 31 gare. Inutile ribadire quanto sia importante la rinascita dell’alfiere bosniaco dai cui piedi (e testa) passano buona parte delle fortune della Roma in questa stagione. Stende il Napoli con la sua doppietta e candida i capitolini al ruolo (ipotetico) di anti-Juve.
DA COSTA: Dalle stelle alle stalle. Il portierone del Bologna vive una giornata da protagonista assoluto nel pomeriggio romano. Incolpevole sul rigore di Immobile all’ultimo respiro, se il Bologna rischia il colpaccio in casa della Lazio una buona parte del merito è proprio sua. In queste condizioni, Mirante può recuperare con calma dai suoi malanni.
PEGGIORI:
IL SUICIDIO DELL’INTER: dopo la Juve il black-out. Doveva svoltare e invece è tornata indietro, vittima della propria distrazione e dei propri errori. La guida confusionaria di coach De Boer non sta aiutando, ma l’impressione è che manchi proprio la convinzione che serve per ammazzare partite come quella di domenica in cui, pur giocando un calcio approssimativo, i nerazzurri erano davanti e in controllo.
LA QUERELLE ICARDI – CURVA NORD: troppo si è detto e troppo si è scritto. Esasperazione totale e gestione imbarazzante di un caso gonfiato a dismisura che ha finito per destabilizzare squadra, giocatore e società in un momento già delicato della stagione.
LA CRISI DEL NAPOLI: prigioniera delle proprie paure e della sfortuna. L’eccessiva responsabilizzazione di Gabbiadini e un’incapacità ad adattare il gioco alle caratteristiche del suo “nuovo” centravanti hanno portato il Napoli ad una brutta sconfitta davanti al proprio pubblico. Urge trovare rimedi perché la situazione, da qua ai prossimi 5/6 mesi, sarà questa.
DOV’E’ FINITO L’EMPOLI?: L’Empoli che tanto ha incantato nelle ultime due stagioni ha vinto una sola volta in questa stagione (contro la neopromossa Crotone) e vanta il peggior attacco - udite, udite! – d’Europa. C’era una volta una favola.
LA PAPERA DI BUFFON: anche i migliori sbagliano e questa volta ci tocca inserire qui il portierone di Juve e Nazionale che, col secondo errore nel giro di 10 giorni, rischia di complicare oltremodo per i suoi la pratica Udinese. Stavolta lo salva Dybala ma l’errore è sotto gli occhi di tutti. Verranno tempi migliori.