Come la quiete dopo la tempesta, tra Keita Balde e la Lazio sembra esser tornato il sereno. Il calciatore ex Barça che durante l'estate aveva chiesto in modo esplicito la cessione altrove, è tornato sui propri passi dopo che la società di Lotito ha deciso di trattenerlo a Formello

Keita, reduce dal primo gol con la Nazionale maggiore del Senegal, è tornato ieri in Italia dove è stato accolto in modo diverso dalla società. Il segnale della schiarita è arrivato dal gesto di Simone Inzaghi che ha abbracciato lo stesso Keita sul prato di Formello. Lì, il talentuoso attaccante è tornato ad allenarsi con la squadra agli ordini del tecnico con cui aveva avuto alcuni screzi in passato. Incomprensioni che avevano portato il calciatore ai margini del progetto almeno nella fase finale della passata stagione e all'inizio di questa nuova annata, annata in cui Keita non ha ancora debuttato con la maglia della Lazio. Un carattere focoso quello dell'ex prodigio della Masia che all'ombra del Colosseo ha fatto vedere solo in parte il suo grandissimo talento: scatto, potenza, dribbling e precisione. Keita ha tutto quello serve per diventare grandi, carta d'identità compresa. Nato nel 1995 il ragazzo che ha scelto il Senegal a discapito della Spagna è un patrimonio che ora la Lazio prova a recuperare visto anche l'addio di un senatore come Antonio Candreva. 

Dopo il ritorno a Roma e la conseguente accoglienza di Inzaghi, Lotito e Tare sono pronti ad incontrare Keita per offrire al calciatore il rinnovo del contratto e un sostazioso aumento. Quinquennale a 1,2 milioni a stagione, il doppio rispetto all'attuale salario del calciatore fermo a 600 mila euro a stagione. In più, la Lazio vorrebbe inserire anche una clausola rescissoria sui 30 milioni di euro, in modo da blindare almeno per le prossime stagioni il calciatore. Di questo è molto altro si parlerà a breve negli uffici di Lotito. In campo invece, Keita è tornato a sorridere e Simone Inzaghi pensa di utilizzarlo già nel match del Bentegodi con il Chievo, squadra a cui Keita ha già fatto male in passato.