Un finale di stagione complicato con l'Inter, ma un Europeo da protagonista grazie alla fiducia che Antonio Conte ha sempre dimostrato nei suoi confronti. L'estate ha sicuramente fatto bene a Eder che ora è pronto a regalare numeri importanti all'Inter di De Boer, nonostante le sirene del mercato.
Offerte che svela lo stesso attaccante nel corso di un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Ho letto anche io di questo interessamento da parte del campionato cinese, ma non ci ho mai pensato. Anzi, a dire il vero ho ricevuto anche 2-3 offerte da parte di top club. Ma volevo restare all’Inter perché mi sento importante per il progetto in atto. E poi in una grande squadra, la forza dev’essere la competizione tra i giocatori per alzare la qualità del lavoro. In attacco siamo fortissimi, lo so, ne sono consapevole. E il tecnico ha anche le sue idee. De Boer farà le sue scelte e so che non potrò giocare tutte le partite."
A proposito di De Boer, la prima contro il Celtic è stata una prova positiva: "È stata una buona gara d’allenamento, i compagni sono più avanti, è logico. Per me era l’esordio, non giocavo dal 2 luglio... De Boer vuole sempre una squadra compatta, sia in fase difensiva sia in quella offensiva. Ci ha chiesto di portare pressione sul portatore di palla avversario e vuole che recuperiamo il possesso nella metà campo avversaria. Mancini? Ogni allenatore ha una sua visione del calcio. De Boer poi arriva da un campionato diverso da quello italiano e ha una sua identità. Noi abbiamo capito cosa vuole, e tocca a noi mettere in pratica le sue indicazioni."
L'Inter salutando Mancini ha resettato tutto e anche Eder è pronto a ripartire da capo: "Qualcuno forse si dimentica che sono arrivato nel momento più difficile dell’Inter. Eppure sono rimasto sereno anche in quelle settimane. Nulla è da buttare, nel bene e nel male. Adesso si riparte tutti da zero, alla pari, senza pregressi. Ero comunque contento delle mie prestazioni nonostante a Genova stessi segnando tantissimo. Ma un attaccante fa anche altro, non si occupa solo di segnare. Ho imparato molto da quel periodo e ho imparato anche da Mancini."