Solita storia, stessi interpreti. Quando c'è da vincere l'Inter si blocca, si perde e non convince affatto. Bruttissima partita, quella di ieri sera all'Olimpico (terminata 2-0 a favore degli aquilotti), che ha denotato scarso impegno misto ad un atteggiamento sbagliato da parte di alcuni giocatori.

Prima dell'analisi è giusto soffermarsi sulla formazione scesa in campo ieri sera. I veri appassionati avranno notato come l'11 scelto da Mancini ("Sono amareggiato per l'atteggiamento di alcuni giocatori", ndr) fosse identico a quello sceso in campo, un paio di settimane fa, contro il Napoli di Sarri. La domanda quindi sorge spontanea: se i giocatori sono gli stessi, come mai due prestazioni agli antipodi?

Domanda dalla risposta non facile.

Motivazioni: se contro il Napoli la squadra era apparsa grintosa, determinata e con gli attributi, quella dell'Olimpico è sembrata lontana parente. Molle, imprecisa, poco concentrata ed incisiva. Le motivazioni erano differenti, perchè con la vittoria sul Napoli si accorciava sulla Roma ed i sogni di terzo posto non erano "proibiti", ora lo sono. Distacco dai giallorossi di 7 punti, quarto posto a +4 dalla Fiorentina e posto in Europa League garantito, sembrano quasi aver mandato anticipatamente la squadra in "vacanza", ma è meglio risvegliarsi al più presto, anche se mancano solamente due giornate. La Viola è lì con un distacco esiguo ed una vittoria ieri sera avrebbe significato blindare il 4° posto con l'accesso diretto ai gironi di Europa League, invece bisogna ancora "soffrire".

Fonte: inter.it

Schema: ieri Mancini ha schierato un 4-2-3-1 (modulo invariato nelle ultime uscite) che però non ha convinto. Ha sofferto molto sulle fasce, soprattutto sulla sinistra con lo scontro Nagatomo-Candreva (vinto dal laziale, su cui l'Inter ha messo gli occhi da tempo), ma anche D'Ambrosio e Miranda hanno patito la verve di Keita (scatto impressionante). Il centrocampo ha annaspato, con Medel messo più volte in difficoltà.

Fonte: inter.it

Brozovic ha provato (poco) ad accendere la "luce" con qualche giocata, ma la difesa della Lazio è apparsa molto attenta, con marcature a tutto campo che hanno anullato il trio Perisic-Jovetic-Icardi. Nemmeno la scelta di inserire "benzina" nel motore con Biabiany prima ed Eder-Palacio poi ha portato i frutti sperati. Si doveva cercare di sfruttare maggiormante le corsie, giocando il pallone più velocemente, abbandonando i continui (ed inutili) fraseggi corti tra i reparti, esempio della "non-idea" di gioco. 

Squadra: quasi tutti bocciati gli uomini del Mancio, che si è detto rammaricato per la prestazione. Se Handanovic e Kondogbia sono stati i migliori in campo (lo sloveno ha effettutato delle parate provvidenziali ed il francese ha tenuto in vita la squadra con ottimi interventi e giocate) i restanti nove sonoda segno "-". Disastroso Murillo (espulsione ed errore sul primo gol), Miranda spaesato e fuori posizione troppo spesso, con i due terzini che hanno perso e sofferto gli attaccanti esterni della Lazio. Medel non è riuscito a trovare la posizione giusta e Brozovic si è nascosto, non giocando come al solito. Il trio d'attacco, poi, è apparso sottotono, con Perisic in calo, Jovetic spento dopo che Marchetti gli ha negato il pareggio ed Icardi "solitario", con un colpo di testa e niente più.

Fonte: inter.it

Nemmeno Palacio, Eder (nessun impatto) e Biabiany (ha provato a sfruttare la sua velocità, senza risultati positivi) sono riusciti a raddrizzare un match iniziato male e terminato peggio.

Ora mancano solamente due partite (Empoli in casa e Sassuolo in trasferta) e con una vittoria si blinderebbe il quarto posto. Serve ritrovare convinzione per cercare di terminare la stagione almeno entrando dalla porta centrale dell'Europa League e pianificare, già da ora, la prossima stagione senza ricommettere gli errori noti.