Sono pochi, pochissimi, i chilometri che dividono Carpi e Sassuolo, due città emiliane che fino a pochissimi anni fa i loro derby li avevano vissuti nelle serie interregionali, massimo in C2. Ora, lo scontro ha alzato l’asticella e le prospettive, e le due cenerentole si incontreranno oggi pomeriggio in un match valido per la massima serie. All’andata, vinse il Sassuolo di Eusebio di Francesco, confermando quella che in quei giorni era l’imbattibilità del Mapei di Reggio Emilia con un risicato, ma non per questo meno funzionale alla causa, 1 a 0. Era il match del grande ritorno di Fabrizio Castori sulla panchina carpigiana, dopo la breve parentesi di Sannino che si era conclusa con la certezza che i neo-promossi campioni in carica della serie cadetta vi sarebbero presto scivolati di nuovo.

Oggi, il match di Modena ci racconta tutta un’altra storia: sì, perché da una parte il Carpi di Castori è diciassettesimo, a 28 punti, gli stessi del Palermo, che attualmente sarebbe retrocesso per gli scontri diretti. La salvezza, che a inizio campionato sembrava una chimera, si sta concretizzando sempre di più, assumendo i contorni nitidi di qualcosa che non solo è auspicabile, ma è anche ben realizzabile. Dall’altra, il Sassuolo di Eusebio Di Francesco lotta per ben altri obiettivi: dopo una stagione che ha veramente dell’incredibile, i neroverdi stanno lottando per la zona Europa League, settimi a 45 punti, 4 appena in meno del Milan, che in questo momento sembra tutt’altro che una corazzata inespugnabile. Bando alle cerimonie, dunque: questo derby emiliano sarà tutt’altro che un match amichevole.

Qui Carpi

Sull’onda dell’entusiasmo per la vittoria contro il Verona, mister Castori recupera Lollo, Brkic, De Guzman e Martinho. Solo il primo di loro però partirà titolare, a supporto dell’unica punta. Per il ruolo di finalizzatore, Mbakogu, leggermente debilitato dall’allergia, si gioca il posto al ballottaggio con Kevin Lasagna, match winner la scorsa settimana con un calcio di punizione a togliere le ragnatele dall’incrocio dei pali. Modulo confermatissimo il 4-4-1-1 dell’allenatore marchigiano, in cui il giocatore a cui fare maggiore attenzione è Di Gaudio, in ottimo stato di forma, che imperversando dalla fascia sinistra potrebbe creare enormi grattacapi alla difesa avversaria.

Qui Sassuolo

4-3-3 di Eusebio Di Francesco che vuole provare l’impresa di raggiungere l’Europa, dopo aver guidato il Sassuolo in questi anni di strabiliante ascesa. Al centro della difesa, torna il leader indiscusso Paolo Cannavaro, che condividerà il reparto con Acerbi, in stato di forma straordinario. Nell’attacco a tre, ci saranno Berardi e Sansone che, con la loro velocità e la loro tecnica, dovranno scompaginare una difesa non inviolabile ma di certo molto organizzata; unica punta Defrel. Sulla linea mediana del campo, ballottaggio equilibrato tra Biondini e Pellegrini per una maglia da titolare. Occhio a Nicola Sansone, che ha dimostrato più di una volta di essere l’uomo che può fare la differenza in questo Sassuolo, visto anche che Berardi, l’indiscusso talento della squadra, pecca spesso di nervosismo e cattive prestazioni.