"Mi resta ancora un anno di contratto all’Inter. Il mio lavoro è di ricostruire una grande squadra, quindi, per adesso, l’ipotesi Nazionale è impossibile. In futuro può essere un’opzione, ma sono quando terminerò il mio lavoro con i nerazzurri. Se in quel momento venissi fuori l’opportunità, potrei dare la mia disponibilità, visto che essere il ct azzurro è un ruolo molto importante, ma per il momento è impossibile" (BBC Sport)
Così Roberto Mancini chiude il capitolo Nazionale. Dopo l'addio ufficiale di Antonio Conte - il saluto al termine della rassegna francese - la panchina azzurra occupa gran parte del dibattito calcistico, ma l'allenatore nerazzurro spegne le sirene della stampa e annuncia la permanenza all'Inter anche nella stagione a venire. Una conferma che rafforza le parole di Thohir, un binomio che trova nuova forza nelle buone prestazioni recenti.
Il progetto Inter è ancora in divenire, una costruzione che poggia su basi determinate, destinato a trovare il suo culmine nel ritorno in Champions. L'annuncio di Mancini non è casuale, giunge a pochi giorni dalla partita dell'Olimpico, in cui la squadra si gioca residue speranze di terza posizione. Risolvere la questione di panchina è utile per togliere pressione all'ambiente, per focalizzare la concentrazione sull'impegno con l'undici di Spalletti.
"Ci proveremo fino alla fine", un concetto ribadito a gran voce anche da Juan Jesus, attraverso i social, un concetto chiaro. Una manciata di giornate per inseguire l'obiettivo stabilito, per spazzare via la crisi di inizio anno e concretizzare l'ottimo abbrivio. Altrimenti spazio al piano B, Europa League e investimenti ridotti. L'Inter studia il futuro, osserva possibili occasioni - Banega - e si affida a Mancini e Thohir, campo e marketing.