La Lazio torna a vincere in campionato dopo un mese e due giorni, dal 5-2 rifilato all'Hellas Verona all'Olimpico. Pioli manda in campo una formazione completamente rivoluzionata, le energie psico-fisiche dei titolari vengono preservate per l'impegno europeo, giovedì sera contro lo Sparta Praga. La Lazio 2, però, riesce ad ottenere il risultato massimo: i tre punti. Lo fa senza esaltarsi, con un pizzico di fortuna e con un'ottima dote di cinismo: due tiri in porta per i biancocelesti, due gol. 

Le motivazioni maggiori dell'Atalanta hanno prodotto un primo tempo a trazione nero-azzurra. La Lazio, che nei primi 45 minuti non produce palle gol, soffre la velocità di Gomez e D'Alessandro. E con un Mauricio sempre meno sicuro rischia in due occasioni di subire il gol: il palo ed un buon intervento di Marchetti riescono a salvare i biancocelesti. Il secondo tempo non si gioca a ritmi tanto più elevati del primo. E' l'entrata in campo di Keita che dà una netta sterzata alla partita. Il senegalese classe '95 è visibilmente l'uomo più in forma della Lazio in questo momento, ogni suo scatto crea scompiglio. Un suo tocco morbido produce, insieme a Mauri, il gol del vantaggio, siglato da Miro Klose. Da lì la gara in discesa, col tedesco che sul finale potrà siglare anche la doppietta, dopo essere stato per 17 turni senza gol.

Cosa può trarre la Lazio da questa vittoria? Il machiavellico fine, ossia il risultato, i tre punti. Perchè dei "panchinari" solo il vecchio Mauri (alla trecentesima presenza in biancoceleste) ha sapato incidere, rispondendo degnamente alla chance datagli da Pioli. Il numero 6 laziale si è messo in mostra in un paio di occasioni coi suoi caratteristici inserimenti dimostrando di poter ancora aiutare la squadra. Per il resto, da Patric a Cataldi, passando per Braafheid e Onazi, tutte prestazioni senza colore, anonime. Allora Pioli si prende solo il risultato e vede la classifica, col calendario in mano. E nota che Marzo sarà fondamentale, sia per il passaggio del turno in Europa League, sia per il proseguo del campionato. Se la Juventus dovesse vincere la Coppa Italia, si libererebbe il sesto posto per l'Europa League. Proprio il Milan, ad oggi, occupa la sesta posizione, distante dai biancocelesti sette punti. E' sul Milan che la Lazio deve fare la corsa se vuole riconcorrere ancora l'Europa, partendo dalla prossima giornata. Prima all'Olimpico con lo Sparta Praga, poi a San Siro col Milan. La Lazio si gioca il futuro.