10.15 circa, Roberto Mancini, puntuale, si presenta alla stampa. Conferenza di vigilia, domani sera, a San Siro, arriva il Bologna di Donadoni, ostacolo n.1 nella corsa finale verso la terza posizione. Il primo "squillo" del tecnico è un messaggio a tifosi e squadra. La prestazione prescinde dal modulo, non è lo schieramento a determinare la buona riuscita, quanto l'atteggiamento degli interpreti. 

Parole al miele anche per Eder, al momento in ballottaggio con Palacio e Kondogbia, ancora a secco dopo l'approdo a Milano. 

"Non conta se giochiamo col 4231 o con il 433, conta l'attitudine della squadra quando entra in campo, poi si può fare gol o meno ma non dipende così tanto dal modulo. Le difficoltà di Eder? Il fatto che non abbia ancora segnato è una casualità, ma ha fatto ottime partite e si è inserito bene anche se è arrivato in un momento un po' difficile per noi. Gli manca solo il gol".

Il tecnico analizza poi il cammino dell'Inter, scalata al vertice e fragoroso tonfo all'indietro. Tanti i fattori, la squadra è in progresso, ma deve maturare rispettando determinati tempi. Nel percorso di crescita, normale qualche passaggio a vuoto. Occorre quindi mantenere equilibrio. 

"Siamo persone, possiamo fare cose giuste o sbagliate, pensiamo sempre di prendere le decisioni migliori ovviamente. Il risultato determina se le scelte siano giuste o sbagliate e cambia le opinioni finali. Le soddisfazioni arrivano quando si vede la squadra migliorare. Siamo stati in testa molti mesi ed è stato gratificante. C'è stato un picco nei primi mesi e poi un calo di risultati a causa di errori che fanno parte del percorso di crescita di una squadra abbastanza giovane: Murillo, Icardi, Biabiany, Brozovic, Kondogbia sono giocatori molto giovani".

Applausi al Bologna e all'operato di Donadoni. Dopo un inizio difficile, l'arrivo dell'ex centrocampista rossonero e il cambio di passo. Ora l'undici felsineo viaggia con ritmo europeo. 

"Sono felicissimo che siano usciti da una situazione difficile, Bologna merita una squadra molto forte. Donadoni ha fatto un grande lavoro, è un grande allenatore per cui domani bisognerà stare molto attenti. In questo momento il Bologna gioca con grande tranquillità, ha dei ragazzi giovani che stanno facendo bene, sarà una partita difficile e non possiamo pensare alla Roma prima di aver affrontato il Bologna".

Murillo - di recente vittima di un leggero affaticamento - è pronto a prendersi una maglia al centro della difesa, fuori causa Jovetic. 

"Murillo sta abbastanza bene, ha avuto un piccolo problema ma ora sta bene. Jovetic invece ha un problema al polpaccio, questo tipo di infortunio è un po' delicato e richiede un po' di pazienza".

Chiusura sul mercato. Telles piace, ma il riscatto non è scontato, Icardi è il futuro, Ljajic un cruccio del Mancio. Talento su cui lavorare. 

"Telles è un giocatore sul quale noi puntiamo molto, è giovane e crescerà moltissimo, ha anche passaporto italiano. Il suo riscatto dipenderà dalle due società. Icardi ha un contratto lungo con l'Inter. Ljajic? A me piace avere giocatori come Adem, sono quelli che sanno fare la differenza perché hanno qualità tecniche straordinarie".