La gioia, la convinzione, la voglia di non mollare mai della Lazio versione Europa League è tutta nell'urlo di Hoedt, che propizia il gol del pareggio e che consente, così come già accaduto contro il Galatasaray nel turno precente, alla Lazio di Stefano Pioli, di uscire indenne dall'andata degli ottavi di finale in casa del modesto Sparta Praga. La compagine capitolina, così come in Turchia, esce a testa altissima dalla Generali Arena, meritando anche qualcosa in più del pareggio. Impatta Parolo, che risponde al gol iniziale di Frydek, di fatto una delle rarissime apparizioni dei cechi dalle parti di Marchetti. Tra sette giorni, all'Olimpico, per conquistare un meritatissimo quarto di finale.
Inizio tutto di marca ospite (così come sarà per tutta la gara), con Radu e Milinkovic-Savic che sfiora il bis in trasferta dopo il gol in casa del Gala nel turno precedente, sempre da calcio d'angolo, svettando più alto della difesa di casa. La squadra di Pioli ha fin dai primi minuti il pallino del gioco in mano, anche se capitola al primo capovolgimento di fronte: Lafata serve l'inserimento di Frydek, che beffa Marchetti con uno shoot destro beffardo dall'interno dell'area. Gli ospiti non si demoralizzano, provando ripetutamente con Matri e con la velocità di Keita a scardinare la muragli che gli uomini di casa erigono davanti all'area di rigore di Bicik. Il portiere dei cechi si rende protagonista assoluto al minuto 37, quando Candreva (ottima la sua prestazione), si gira a volo su assist di Keita, impegnando l'estremo difensore costretto a deviare in angolo. Sugli sviluppi dello stesso è Hoedt a svettare impegnando ancora Bicik, che di piede però appoggia per Parolo, che da due passi impatta.
La ripresa si apre con una novità nelle formazioni, con Pioli che deve fare a meno di Konko, al suo posto Basta (la cui partita durerà solo venti minuti per il riacutizzarsi del problema all'inguine). La Lazio domina anche la ripresa, anche se le occasioni si conteranno sulle dita di una sola mano: Biglia prende le redini del gioco in mano, dettando tempi e geometrie con la solita precisione ed il solito acume; Milinkovic e Parolo sono impeccabili nell'accompagnare le trame offensive oltre a presenziare l'area nei momenti di rara difficoltà. Al quarto d'ora il lampo di genio di Candreva che avrebbe meritato miglior sorte: girata ad incrociare sul secondo palo dell'esterno italiano dall'interno dell'area di rigore che incoccia sulla traversa con Bicik che osserva impassibile. Lo Sparta Praga teme che l'occasione possa galvanizzare gli ospiti e si rintana nella propria trequarti, provando raramente ad uscire dalla tana. I cechi accettano il pari, mentre Keita sgomita ancora tra le maglie dei centrali avversari andando a caccia del gol del vantaggio, che seppur meritato non arriverà. Gli ultimi minuti, con Bisevac e Radu acciaccati, sono di gestione e sofferenza, anche se Marchetti gestisce con tranquillità le avanzate degli avversari.
Appuntamento all'Olimpico la settimana prossima, quando la Lazio partirà con i favori del pronostico dopo la bella prestazione offerta e, soprattutto, per il pari con reti conseguito in Repubblica Ceca.