"Io voglio rimanere qui e vincere con questa maglia"

Parole forti, ancor più importanti data la situazione di classifica. L'Inter riparte dal successo interno con la Sampdoria, un possibile punto di svolta, il risveglio dal torpore invernale. I numeri dicono che i nerazzurri non possono concedersi ulteriori soste, perché la Roma versione Spalletti vince con continuità e la Fiorentina dimostra di acquisire con il passare delle settimane mentalità da grande squadra. Icardi - di nuovo protagonista dopo le incomprensioni con Mancini e a segno nel turno in archivio (ripartenza letale a sfruttare il passaggio a vuoto di Ranocchia) - si mette in testa al gruppo e indica la via da seguire ai compagni.  

Un'eredità pesante, soprattutto per un ragazzo di appena 23 anni, spesso sotto il fuoco nemico della stampa. Non sempre irreprensibile la condotta dell'argentino, oggi tuttavia pronto a prendersi responsabilità da leader. 

"Ho l'opportunità di essere capitano e a chiunque piacerebbe ripercorrere i passi di Zanetti. Sono il capitano e voglio fare grandi cose con l'Inter".

L'obiettivo resta il medesimo, l'Inter deve inseguire l'ultimo posto utile per la prossima Champions. L'intreccio che pone di fronte la squadra di Mancini e la Juventus - si gioca a Torino - è suggestivo e ricco di storia, un confronto che può dire molto sul futuro dell'Inter, nobilitare o stroncare la rincorsa europea. 

Icardi - pronto a chiudere la porta alla Premier e a Mourinho, a Milano per seguire l'attaccante e Miranda in vista della prossima stagione - sogna lo sgarbo alla Signora, il sigillo allo Stadium, per consacrarsi ulteriormente tra i grandi della massima serie. 

"Adesso dobbiamo puntare al terzo posto per centrare l'obiettivo del club e tornare a giocare in Europa. Contro la Juve dobbiamo dare il massimo. Andiamo sempre in campo per vincere, la mentalità dev'essere quella giusta".