"Forse non siamo nemmeno da terzo posto" queste le parole a caldo di Roberto Mancini, dopo l'ennesima frenata, tra le mura amiche. 1-1 con il Carpi al 92'Lasagna gela il Giuseppe Meazza e ri-mette in luce i problemi della squadra, noti da un po'. 1 punto solamente, quello raccolto dagli uomini del Mancio, negli ultimi 3 scontri casalinghi (Lazio, Sassuolo e Carpi) e la vetta che si allontana sempre più. I difetti sono i soliti, fino ad ora è stato costruito qualcosa, ma è tempo di cementare ciò che è stato fatto e migliorare. "Dobbiamo utilizzare la testa e non possiamo segnare solo un gol a partita, ormai non basta più". Un Mancini sconfortato, come i tifosi presenti nel pomeriggio di ieri a San Siro.

Inter deludente, che si prepara a festeggiare la decima vittoria per 1-0 (Carpi in 10 nell'ultima parte del match), ma che è gelata dal mancino di Lasagna, bravo a insaccare la sfera in rete (chiusura errata di un confuso ed impreciso Jesus) con Handanovic che non riesce a compiere l'ennesimo miracolo di una stagione, fino ad ora, straordinaria. 

Palacio parte titolare nel tridente alle spalle di uno spento Icardi (rimproverato al termine da Mancini: "Avrei segnato pure io a 50 anni"). Con l'argentino, Ljajic (il serbo non porta alla causa il medesimo apporto delle ultime uscite e sbatte più volte contro il muro difensivo del Carpi) e Perisic (uno dei migliori, con l'assist "involontario" per Palacio e diverse sgroppate in fase offensiva, con anche un conclusione sull'esterno della rete). Proprio il Trenza, al 38' del primo tempo, porta la Beneamata in vantaggio con un tap-in a porta vuota. Poi sprechi, occasioni perse, imprecisioni e poca "testa". 

All'Inter mancano "cattiveria" e precisione sotto porta ("La terza partita che buttiamo via" ha detto il tecnico di Jesi). Non chiudere la partita è deleterio, le occasioni non mancano, ma l'attacco è sterile (4 gol negli ultimi 5 match) e questo rappresenta un problema serio. Urge l'innesto di un attaccante con il vizio del gol, Eder, Lavezzi e Quagliarella (l'ultimo in prestito) i nomi più quotati.

Domenica c'è il derby e Mihajlovic progetta la rivincita. Mancini ne è consapevole, tra Juventus e Milan c'è in ballo una fetta di stagione. Ciò nonostante attende delle risposte importanti dal mercato: Guarin è vicino alla Cina (13 milioni), Soriano è obiettivo concreto. Non resta che attendere e puntare a una rapida ripresa, in modo da non perdere il treno con destinazione Champions.