Settimana di numeri e parole. Al tramonto il Carpi, nel pomeriggio domenicale. L'Inter cavalca l'onda di Coppa - successo al San Paolo e semifinale intrigante con la Juventus - e sfrutta l'abbrivio per riprendere il cammino in A. A Bergamo, nel turno in archivio, 1-1 con poche note positive, Handanovic sugli scudi e una squadra in difficoltà. La punta dell'iceberg, un momento di appannamento naturale che prosegue da alcune settimane. Il sorpasso di Napoli e Juventus costringe però i nerazzurri a invertire il trend negativo, per certificare il buon operato dei primi mesi e consolidare un piazzamento Champions. 

La querelle Sarri - Mancini spegne parzialmente l'attenzione sulla gara odierna, ma è soprattutto il campo a garantire risposte e conferme. Nei giorni antecedenti alla partita, lavoro intenso alla Pinetina, spifferi di mercato - Guarin non convocato - prove tecniche in vista della sfida a Castori. Sedute tranquille, con la stampa impegnata altrove a indicare il colpevole di un brutto martedì. Il furbo Mancini o il Sarri fuoriluogo? Fiumi d'inchiostro. 

Ieri la chiusura del Mancio, spazio al Carpi. Difficile - come da tradizione - stilare l'undici nerazzurro. L'incrocio nasconde non poche insidie, perché l'Inter deve prendere in mano la partita, creare gioco e sbloccare la prevedibile attesa ospite. Scenario opposto rispetto a quello del San Paolo, arduo pensare a un Carpi a viso aperto a San Siro. 

Il 4-2-3-1 resta ipotesi concreta, con il tecnico che analizza la possibile convivenza tra Jovetic e Icardi, in un pacchetto completato dal talento di Ljajic e dalla corsa di Perisic. L'alternativa è Biabiany. L'ex Parma garantisce maggior copertura e agevola il passaggio al 4-4-2 in corsa. Con Biabiany, rischia soprattutto Jovetic. Il secondo dilemma nel mezzo. Mediana a due all'apparenza, quindi l'intoccabile Medel e Kondogbia. Melo è in corsa, ma parte un passo indietro. Brozovic siede in panchina. Mancini ha diversi diffidati, ma sembra voler comunque rischiare la sua coppia centrale, Miranda - Murillo. Sull'esterno, duello Telles - Nagatomo a sinistra. Handanovic in porta, D'Ambrosio a destra. 

Il Carpi insegue il quarto risultato utile consecutivo. Dopo il pari dell'Olimpico con la Lazio, due affermazioni interne - 2-1 all'Udinese e il recente 2-1 alla Samp, decisivo Mbakogu - a riaccendere il sogno salvezza. Il Palermo è a quota 21, 4 lunghezze sopra, percorso non certo semplice, ma la squadra è con il tecnico. 

3-5-2 per gli ospiti, con Marrone non convocato. Davanti a Belec, Zaccardo, Romagnoli e Suagher. Letizia e Pasciuti coprono le corsie laterali, Bianco è il perno centrale. Mezzali Lollo e Crimi, davanti Di Gaudio e Mbakogu. Proprio su Di Gaudio verte l'unico dubbio del tecnico: Castori ha a disposizione altre due carte interessanti, Mancosu e Lasagna. Squalificati, nel Carpi, Cofie e Gagliolo.